Facebook controlla le chat per prevenire il crimine

Il sistema di controllo delle chat sarebbe già uso su Facebook e lo scorso marzo avrebbe condotto all’immediato arresto di un uomo residente negli Stati Uniti.

Facebook, per sua natura, è un eccellente strumento che
consente di intessere relazioni sociali curando i contatti con le
persone che già si conoscono. Allo stesso tempo, il social network di
Mark Zuckerberg dà modo di conquistare nuove amicizie e di interagire
con persone mai incontrate prima. Anche il pubblico meno maturo apprezza
Facebook come uno strumento di comunicazione moderno, un punto di
riferimento per scoprire nuovi amici. La piattaforma nasconde però anche
dei rischi: quello che più preoccupa i genitori è che il bambino o
l’adolescente possano essere contattati da qualche “orco”. Se, da un
lato, Zuckerberg ha più volte affermato di essere intenzionato ad aprire
ufficialmente Facebook anche ai bambini, il social network ha adesso precisato che avvierà una sorta di attività di monitoraggio delle conversazioni.

Stando a quanto riporta l’agenzia Reuters
il sistema di controllo delle chat sarebbe già uso su Facebook e lo
scorso marzo avrebbe condotto all’immediato arresto di un uomo residente
negli Stati Uniti. Questi aveva avanzato, mediante il servizio di chat
su Facebook, delle profferte sessuali ad una 13enne della Florida del
Sud chiedendole un incontro dopo la scuola. Il sistema di scansione
utilizzato da Facebook ha individuato i messaggi sospetti scambiati tra i
due soggetti, ha immediatamente allertato i tecnici del social network
che, a loro volta, hanno segnalato l’accaduto alle forze di polizia.
Come ha spiegato l’agente speciale Jeffrey Duncan, l’uomo resosi
responsabile del reato è stato messo in manette il giorno successivo
alla ricezione della segnalazione di Facebook.

L’individuazione
dei messaggi sospetti sarà quindi essenzialmente automatizzata mentre le
successive verifiche verrebbero svolte da un team di dipendenti
Facebook. Il meccanismo automatico di Facebook si concentra sui dialoghi
tra persone con età molto differenti e ripone particolare attenzione
quando non vi siano stati precedenti contatti: il contenuto dei messaggi
viene esaminato alla ricerca di informazioni personali e termini
afferenti alla sfera sessuale. In questo modo, si spiega da Facebook, è
possibile individuare tutti i tentativi di adescamento di un minorenne.

Restano
comunque diversi dubbi e criticità. In testa c’è la tutela della
privacy che, in questo caso, viene messa in secondo piano rispetto alla
tutela del minore; c’è l’eventualità che gli utenti iscritti al social
network possano mentire sulla loro età; c’è la possibilità che le
conversazioni possano continuare altrove, fuori dalla piattaforma di
Facebook.
Un tema importante ma allo stesso tempo estremamente
delicato che non potrà non provocare un’ondata di commenti nel corso
delle prossime ore.

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