Extreme Networks unifica fisso e mobile

La strada che porta alle reti wireless vede scendere in campo un altro agguerrito produttore di tecnologie, sino ad ora focalizzato sulle reti fisse. Extreme annuncia un’architettura integrata fissa-mobile

29 maggio 2003 L’annuncio non giunge improvviso, perlomeno da parte di una società che occupa una posizione di rilievo nel panorama delle reti geografiche fisse, soprattutto in un momento in cui le soluzioni mobili permettono la realizzazione di infrastrutture in tempi rapidi e investendo in tecnologie ad alto livello invece che nella stesura della rete di cablaggio, componente che da sola cattura dal 60 al 70% degli investimenti complessivi di una rete fissa.

L’approccio annunciato da Extreme è relativo ad una architettura che unifica all’interno dello stesso switch sia la componente di rete fissa che wireless e apre quindi la strada alla progettazione di reti aziendali che permettono di attestare allo stesso switch le due tipologie di utilizzatori e di far evolvere l’uno o l’altro degli insiemi di utenti in funzione delle esigenze del momento. In teoria, partendo da una rete completamente fissa per approdare ad una rete completamente mobile.
Il settore è comunque quello della fascia Enterprise, a partire almeno dalla media dimensione, perché in ogni modo l’architettura prevede come elementi di base degli switch di dimensioni adeguate e tipici per applicazioni di backbone.
Una differenziazione rispetto ad altre soluzioni in via di progressiva diffusione, che prevedono uno switch wireless che opera come front-end per uno switch di livello 2/3, è l’aver integrato i due apparati nella stessa macchina e averne unificato la gestione.

Elemento centrale dell’architettura è uno switch, il Summit 300-48, che supporta sia dispositivi tradizionali che dispositivi alimentati tramite Ethernet, cablati o meno che siano. Per ciò che riguarda la componente wireless Lan, l’approccio della Unified Access Architecture prevede porte wireless configurate e monitorate dallo switch di accesso, che espleta anche la funzione di estendere in direzione delle WLAN i software ExtremeWare ed EPICenter. Peraltro, Extreme sembra già pensare al futuro e per consentire la crescita della rete, ad esempio con l’attivazione di applicazioni VoIP o con il collegamento di PDA e altri dispositivi palmari, i nuovi switch e le bIade all’interno degli armadi di cablaggio supportano il collegamento di telefoni IP, net camera, PDA e altre apparecchiature alimentate via Ethernet .

Due gli elementi di base dell’architettura, perlomeno per quanto riguarda la componente wireless, lo switch multifunzione Summit 300-48 e l’Access Point Altitude 300. Il Summit 300-48 ha le caratteristiche tipiche di nodo di backbone di fascia enterprise e realizza la commutazione di L2/L3 wireless. L’apparato prevede un equipaggiamento massimo per la componente wireless di 48 porte (a cui vanno aggiunte quattro porte in rame e mini-GBIC) con uno slot di espansione riservato per futuri aggiornamenti e nuove applicazioni mobili. E’ dotato di unità di alimentazione ridondate da 600 watt e dispone di servizi di cifratura e sicurezza (ad esempio AES, WES e WPA) sugli access point. Peraltro, Extreme ha apportato anche dei miglioramenti al suo sistema operativo ExtremeWare, che, secondo la società, permettono di supportare questa soluzione con un maggior livello di sicurezza, scalabilità e trasparenza di gestione. Di base, ha illustrato Extreme, il modello Summit 300-48 funziona con gli access point Altitude 300 ma può operare anche, a livello di funzionalità di base, con altri access point wireless conformi agli standard previsti dallo switch. Disponibile nel corso del terzo trimestre 2003, lo switch Summit 300-48 è proposto ad prezzo di listino di 6.495 dollari, tutto sommato contenuto, visto l’attuale andamento del dollaro e le caratteristiche della macchina.

Il secondo elemento dell’architettura, per la parte wireless Lan , sono gli access point Altitude 300, che hanno la funzione di collegare gli utenti mobili al backbone.

Una peculiarità che appare interessante, in un momento in cui il ritorno di un investimento si misura non solo sotto il profilo del costo della tecnologia ma del TCO, è la possibilità di aggiornare dal centro gli access point Altitude 300, con upgrade che vanno fatti solamente sullo switch Summit. In termini di standard, gli access point supportano contemporaneamente protocolli 802.11a/b/g e sono alimentati via Ethernet mediante lo standard IEEE 802.3af “Power over Ethernet” . Saranno resi disponibili contemporaneamente al Summit ad un prezzo di listino di 395 dollari.

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