Expo 2015: Venezia sperimenta il turismo sostenibile

La città lagunare sceglie una strada opposta a quella milanese. Ma potrebbe fornire qualche consiglio utile per governare i flussi turistici

Venezia è molto diversa da Milano, ma il suo futuro si interseca in parte con quello del capoluogo lombardo. Lo sa bene Michele Vianello, vice sindaco della città lagunare, che coglie l’occasione dell’Innovation Forum organizzato da Idc a Milano per lanciare un invito all’amministrazione milanese. Facciamo due chiacchiere sull’Expo per iniziare a capire per esempio se sarà Milano a dare turisti a Venezia o viceversa, per esempio.


Nella gestione del turismo la Serenissima ha qualche consiglio da dare a Milano, o comunque un’esperienza da proporre. Con una premessa fondamentale. La Rete è la base delle iniziative veneziane. Su questo Vianello è molto chiaro. “Abbiamo steso diecimila km di fibra ottica di nostra proprietà perché siamo convinti che la Rete ci dà un vantaggio competitivo straordinario. A noi non ci colonizza nessuno”. Così i residenti hanno accesso gratuito alla rete e 650 hot spot coprono la città.


Scelta diametralmente opposta a quella di Milano dove la rete è stata ceduta, secondo alcuni a poco prezzo, riservando al Comune la possibilità di utilizzo per 10 anni del 15% della rete. Inoltre, proprio in occasione dell’Innovation Forum, l’assessore all’Innovazione del Comune di Milano Luigi Rossi Bernardi ha escluso la copertura totale wireless della città.


Chiarita la differenza, Venezia è una città dove “lo spazio è finito e si sperimenta la sostenibilità del turismo”. Circa settantamila abitanti nel centro storico che corrispondono però a 350.000 abitanti reali ogni giorno per venti milioni di turisti l’anno. Questa la realtà di una città unica al mondo la scelta strategica di puntare sulla rete significa la rinuncia alla card per turisti “che è uno spazio finito e non ha senso se non è collegata alla Rete”.


“La realtà è l’Internet mobile”, afferma con decisione Vianello.


Poi c’è Venice Connected che più che un portale di e-commerce in quattro lingue (ma mancano ancora cinese, giapponese e russo) è uno strumento utile anche per regolare il traffico dei turisti. Sul portale a seconda del periodo si possono prenotare e acquistare biglietti per i trasporti, musei e accesso al parcheggio comunale che variano a seconda del periodo. Se si è in bassa stagione si paga meno per gli stessi servizi rispetto all’alta stagione. E nel servizio è inclusa la possibilità di collegarsi alla rete wi-fi da piazza San Marco e Parco San Giuliano.


Ai turisti viene fornito un unico Pnr, numero di identificazione, valido per ogni tipo di servizio e il rapporto di conversione visite al sito/acquisti è del 4,40%, dato non paragonabile a quello di una qualsiasi negozio di e-commerce ma comunque molto alto.


“E non abbiamo ancora speso un euro per fare pubblicità tramite Google”, aggiunge Vianello che non rinuncia a utilizzare i widget per convogliare traffico su Venice Connnected e ha attivato anche una collaborazione con il Mit di Neogroponte.


Il sistema Argos monitora il traffico nel Canal Grande, forum e blog raccolgono le opinioni dei veneziani e il tutto si basa su sistemi Open source. Vianello non pare essere un appassionato delle soluzioni proprietarie. Infatti le soluzioni sono a disposizione di altre amministrazioni a patto che lo siano reciprocamente anche gli eventuali miglioramenti.


In tutto questo manca ancora un passaggio, ed è la pensilina del futuro dove veneziani e turisti aspettano il vaporetto. Nel 2009 comparirà un prototipo perché la pensilina di domani sarà molto diversa da quella attuale. “Sarà un luogo di connettività” dove si aspetterà il vaporetto a idrogeno che è uno dei progetti finanziati dal bando sulla mobilità sostenibile di industria 2015.


Venezia è molto diversa da Milano.

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