Expo 2015: Milano sa tutto del traffico, ma non dà informazioni

In vista dell’Expo 2015 la città è in ritardo sul fronte delle soluzioni per l’infomobilità

Milano sa tutto del suo traffico. Lo controlla tramite una centrale operativa piazzata nella sede dei vigili urbani a due passi dal Duomo che ha pochi rivali in Italia. E ha l’Agenzia per la mobilità e l’ambiente che studia e analizza la situazione della città.


La situazione dell’Agenzia, però, è un po’ intricata. Da fine dicembre l’attività pare vada al rallentatore perché la politica milanese ha deciso di trasformare l’Ama in Amat, Agenzia milanese della mobilità, ambiente e territorio.



La trasformazione porta con sé un conflitto tra gli assessori che non riescono a praticare bene il gioco di squadra. E poi c’è la questione poltrone con la maggioranza che governa il Comune che non è ancora riuscita a mettersi d’accordo sul nome. Nel frattempo, il contratto di servizio e il piano operativo di Ama sono scaduti in dicembre e molte attività sono bloccate con ripercussioni anche sull’attività dell’amministrazione milanese.



In questo quadro L’Ama rimane comunque l’interlocutore principale per qualsiasi analisi sul traffico come conferma anche l’ultimo studio presentato di recente che promette entro il 2015 metropolitana per tutti con la costruzione delle linee M4, M5 ed M6.


Il 54,5% dei milanesi avrà una fermata del metro entro 500 metri dalla sua abitazione contro il 36,4% di oggi e i km del Tube milanese passeranno dagli attuali 75 a 141 con 150 stazioni invece delle attuali 88.


Ovviamente molto dovrebbe mutare nel traffico di una città che nel frattempo, Expo o non Expo, cambierà faccia. Da Citylife a Garibaldi-Repubblica, dall’ippodromo al recupero degli scali ferroviari sono molto i progetti in ballo e le gru lavorano a pieno ritmo.


La speranza è che l’allungamento del metro porti nuovi utenti ai mezzi pubblici. Oggi il 47% dei milanesi utilizza tram, bus e linee sotterranee, una percentuale analoga va in auto o in moto e il resto se la cava con la bici. Ma nel 2015 i milanesi saranno  61 mila in più con stime che parlano di una crescita dell’11% del traffico tra i Bastioni e la cerchia della circonvallazione, del 37% tra la circonvallazione e il confine comunale e del 30% per quanto riguarda lo scambio con l’hinterland.


Attualmente quasi il 50% della mobilità di Milano è con l’esterno e l’arrivo del Treno ad alta velocità cambierà nel tempo il bacino dello spazio urbano che oggi vive sbalzi notevoli durante la giornata visto che in certe zone la popolazione si moltiplica per 100. La grande mole di dati però fino a oggi non si è trasformata in informazioni fruibili dai cittadini. Milano sa ma non divulga perché a oggi non ha ancora la soluzione che gli permetta di fornire dati aggiornati in tempo reale con, magari, anche valide ipotesi sul futuro. “Abbiamo un grande numero di informazioni, ma siamo in ritardo con gli strumenti tecnologici e quindi nell’elaborazione e la trasformazione in informazioni utili”, dicono dall’Ama.


La soluzione Firenze non è la strada che si intende seguire anche se per ora non è chiara quale possa essere l’alternativa.

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