Avviati due macro progetti It per l’esposizione milanese. Oltre alla smartcity ci sarà la virtualizzazione della manifestazione per coinvolgere un miliardo di persone. L’ad Sala: chi ci fornirà i terminali dovrà crearli ad hoc.

L’ad di Cisco, David Bevilacqua, presso il centro di ricerca e sviluppo di Monza (acquisito 12 anni fa da Pirelli), ha definito che quanto la società sta facendo per Expo 2015 in qualità di partner tecnologico come una crasi di quanto la tecnologia può fare per la sostenibilità: innalzare la qualità di vita.

È questo il leitmotiv di quanto Expo 2015 dovrà essere, secondo tutti gli attori coinvolti.

Oltre a Cisco per il networking, come ha ricordato l’ad di Expo 2015, Giuseppe Sala (nella foto) al momento lo sono Telecom per la connettività e Accenture per la system integration.

Altri quattro ne arriveranno, per occuparsi dell’energy grid, della sicurezza fisica, per fornire i terminali che saranno usati da espositori e visitatori e che dovranno essere personalizzati per Expo 2015 e per tradurre in pratica l’idea cyberexpo.

Cosa sia lo ha spiegato il Cio e Cto di Expo 2015, Valerio Zingarelli: una piattaforma tecnologica per far accedere all’esposizione tramite cloud un miliardo di persone, in modo virtuale, da ogni parte del mondo
Un «ecosistema fuori le mura», lo ha definito, che ricalcherà le funzioni assegnate ai visitatori fisici, 20 milioni quelli attesi.
Questi ultimi vivranno la smartcity, piattaforma fatta da infrastrutture, sistemi di education e intrattenimento, servizi di totem telematici e di sicurezza.

I visitatori saranno dotati di biglietto intelligente, spille rfid, braccialetti biometrici con cui far gestire le proprie informazioni da un sistema centralizzato di healthcare.
E un sistema di realtà aumentata interagirà con smartphone e appositi occhiali per estrarre informazioni dagli oggetti inquadrati.

I progetti già in atto, illustrati da Fabio Florio, Cisco leader di Expo 2015, si basano ovviamente su un insieme di sistemi di routing, switching, connettività in fibra e wifi, e creano soluzioni di videocomunicazione evoluta.

Si va dalla telepresenza mobile, basata su dispositivi Cius, con geolocalizzazione e identificazione, all’assegnazione di tag a persone e cose; da totem multimediali basati su tecnologia Cisco Dms, integrati con servizi di prenotazione e utilizzabili, per esempio, con la Carta regionale dei servizi, all’interazione fra smarthone e codici Qr per interagire con sistemi di informazione ad, ancora, sistemi di realtà aumentata, basata sul sistema Digital media player di Cisco, per il riconoscimento delle immagini e traduzione in 3D.

Per il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, tutte queste iniziative tecnologiche vanno nel solco della personalizzazione della visita alla manifestazione: «non vogliamo una Expo, ma 20milioni di Expo. E che rimangano, che abbiano applicazione nella società».

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