Expo 2015 – Il Virtual Team di Cisco

La società organizza un team virtuale e lavora con associazioni e comitato organizzatore. Tra approccio precompetitivo e social responsability.

Un virtual team per prepararsi all’Expo. È questo il primo passo che Cisco ha intrapreso in vista dell’appuntamento del 2015.
E’ un gruppo di lavoro al quale partecipano sia coloro che lavorano con la PA, – spiega Francesco Benevenuto, Business Development manager in Cisco Italia – sia i consulenti, sia chi opera all’interno dell’Internet Business Solution Group e dunque ha già come mission aiutare i grandi clienti a migliorare la spinta tecnologia all’interno del loro core business”.

In effetti per Cisco l’Expo è qualcosa che va oltre l’opportunità per il Paese, in termini di investimenti o di giro d’affari diretti e indotti: “Siamo convinti sia anche un dovere, in termini di social responsability. È un evento di diffusione e di condivisione di best practice, di formazione di capitale umano, di crescita culturale, di sviluppo e di cooperazione”.

È evidente che, in questa fase, non si parla di contratti né di progetti: “Servono idee, contenuti servizi. Serve comprendere che le reti sono la piattaforma sulla quale l’evento dovrà appoggiarsi. Per questo, sin da subito, contemporaneamente alla realizzazione delle opere infrastrutturali, è importante rendere disponibili ai suoi organizzatori e partner strumenti per comunicare, informare, formare, collaborare, con la consapevolezza che quanto si realizzerà nei prossimi sei anni, è destinato a restare anche dopo l’evento, soprattutto in termini di consuetudine all’utilizzo, di attitudine ad utilizzare gli strumenti avanzati di collaborazione”.

Nessun approccio monolitico: Cisco è convinta della necessità dell’interazione con tutti i soggetti coinvolti nel progetto, siano oggi le varie Assinform, Antec, Assolombarda, siano le Pubbliche Amministrazioni, siano ancora le associazioni di categoria. Ma è altresì certa che di alcuni strumenti vi sia bisogno fin da subito.
Expo 2015 sarà distribuito tra un Centro e una interazione planetaria ha bisogno di una infrastruttura di comunicazione universale, sempre disponibile, integrata, scalabile e sicura, di tecnologie a supporto dell’interazione a distanza, di strumenti di infomobility e di interazione in mobilità, di tecnologie video, di soluzioni multidevice , di Sistemi di Sicurezza avanzata e di controllo accesso. Saranno molto importanti anche le attività più innovative di comunicazione dei contenuti, per questo anche l’aspetto della spettacolarizzazione non dovrà essere trascurato. Credo sia un dovere prevedere fin da oggi il mondo del 2015”.

Naturalmente, in questa fase di preparazione, molto contano le best practice maturate altrove, per questo motivo Cisco sta lavorando con Shangai, così come ha lavorato con i comitati organizzatori delle precedenti Esposizioni Universali.
Concretamente, abbiamo iniziato a dialogare con il Comitato di Pianificazione e abbiamo manifestato la nostra disponibilità sin da subito a partecipare alla definizione dei progetti strategici. La collaborazione con le associazioni, inoltre, ha l’obiettivo di offrire un contributo di “sistema” al progetto”.

E proprio in un’ottica di “sistema”, Cisco trova fondamentale il coinvolgimento di quanti più attori e partner: “Nessuno deve e può giocare questa partita da solo. Bisogna ragionare in termini precompetitivi”.
Nondimeno, la differenza la farà chi sin da ora è in grado di “fare investimenti di lungo periodo, offrendo gli strumenti più adeguati allo stato dell’arte e prevedendo l’utilizzo di quelli futuri”.

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