Expo 2015, fiera high tech

In programma progetti basati su tecnologie affidabili. E c’è pure l’I-cam che funzionerà solo a Milano

Milano si è aggiudicata l’Expo 2015. Alla fine il capoluogo lombardo è riuscito a prevalere su Smirne.
Adesso prenderà il via l’immensa mole di lavori che riguardano soprattutto l’aspetto urbanistico della città e della fiera di Rho-Pero che prevedono quattro miliardi di euro di investimenti e 70.000 nuovi posti di lavoro.
01net.it ha voluto però spulciare il dossier Expo per vedere cosa si intende realizzare dal punto di vista tecnologico.


Più che un documento preciso si tratta di una serie di indicazioni che probabilmente cambieranno parecchio nel corso dei prossimi anni. La difficoltà principale, soprattutto in un campo come quello tecnologico dove prodotti e tecnologie si susseguono con rapidità, è ipotizzare lo scenario tecnologico da qui al 2015.


Probabilmente per cercare una base Milano 2015 fissa come punto di partenza l’innovazione che vedremo a Shangai 2010. In attesa di vedere cosa mostreranno i cinesi, però, il dossier milanese mette le mani avanti affermando che “le tecnologie favorite sono quelle che saranno testate a sufficienza”.
Niente voli pindarici, si va sul sicuro.
Funzionalità, stima dei costi, fattibilità sono i criteri guida a cui ci si atterrà per evitare sorprese. La regola è che tutto dovrà essere al massimo livello user friendly. Con 29 milioni di visitatori previsti non si può rischiare di avere la fila di gente che chiede come funziona un determinato aggeggio tecnologico.


Si parte con i padiglioni virtuali che saranno visitabili attraverso un cross media video portal, accessibile da qualsiasi device, dove si potranno avere informazioni, prenotare spettacoli e ristoranti e avere una serie di servizi.


Indispensabile anche il Mobile personal assistant, un servizio di informazioni real time che comunicherà con qualsiasi device, fornirà informazioni sul traffico con funzioni da navigatore e aumenterà il valore della visita permettendo di prenotare taxi e pagare i parcheggi.


L’asso nella manica, che lascia però un po’ perplessi, è I-Cam un nuovo device creato appositamente per l’Expo che potrà essere utilizzato solo a Milano e avrà funzionalità superiori a quelle dei device tradizionali.


Per la città saranno disseminati touch screen info point utili anche per i disabili che mostreranno anche i programmi dell’immancabile Urban Expo Tv che mostrerà in diretta gli eventi della manifestazione che durerà sei mesi.


Per il traffico si pensa a Stradamica un sistema di sensori per comunicare in real time con gli automobilisti e dare indicazioni sul traffico. Rimane il dubbio che nel 2015 probabilmente i navigatori saranno su tutti i cellulari (o cosa saranno all’epoca) con informazioni in tempo reale.


Ogni visitatore avrà un suo avatar e un qualsiasi reader lo riconoscerà mostrandogli le sue prenotazioni e altro.


Staff e volontari saranno sottoposti allo scan dell’iride per accedere alle aree riservate, mentre sarà possibile lasciare messaggi nel luoghi più frequentati che saranno visibili solo tramite i devices.


Una virtual playhouse accoglierà bambini e teenager e Urban caleidoscopi in alcuni luoghi particolari della città come le colonne di San Lorenzo creeranno effetti di luci e suoni anche al variare della temperatura.


La realtà virtuale ormai un po’ fuori moda riappare con Expo Xp che, grazie a speciali occhiali permetterà ai visitatori di viaggiare nel tempo e nello spazio.
Chi vuole invece parlare con il resto del mondo dovrà passare attraverso il Milano social club, il social network per parlare dell’Expo e altro, mentre l’Holographic panche e l’holographic world permetteranno ai personaggi storici della città e a altri a livello mondiale di parlare a milanesi e turisti proiettati sul cielo di Milano.


Intanto nel 2009 l’intera città dovrebbe essere connessa senza fili.


Staremo a vedere.

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