Come deve evolvere il data center al cospetto delle esigenze di elaborazione che stanno nascendo al perimetro della rete?

L’idea che nessun data center esiste se isolato può sembrare un’affermazione ovvia, dato che la connettività è un principio fondamentale IT ed è un fattore di scelta fondamentale per decisioni di business relative a dove mantenere il proprio data center, ossia se continuare con una gestione interna o esterna.

Però, ci spiega Stefano Mozzato, Country Manager di Vertiv in Italia, a cui abbiamo rivolto una serie di domande, «l’aspetto della connettività non è l’unico driver per la scelta in-out, ma diventa un elemento prioritario da considerare oltre alla sicurezza fisica e alla continuità, sia dell’alimentazione che del raffreddamento, e si conferma essere un tema sempre più importante e strategico nelle scelte tecnologiche. Varie sono le tecnologie di ottimizzazione energetica ed anche in Italia si iniziano ad adottare soluzioni non solo ad alta efficienza ma pensate e studiate per applicazioni legate al data center».

Da un punto di vista energetico, osserva Mozzato, per garantire la continuità servono due elementi: Ups con batterie che garantiscano una sufficiente autonomia, e generatori per fare fronte a lunghe interruzioni che prevedano la continuità di rimozione di calore all’infrastruttura.

Leggi la nostra pagina dedicata per approfondire il tema degli Ups

«Le tecniche progettuali usate un tempo e basate sul sovradimensionamento – spiega Mozzato – oggi non risultano più economiche e sostenibili.Per questa ragione, la conoscenza dell’applicazione e l’impiego di prodotti intelligenti che siano in grado di limitare le criticità e di distribuire le risorse, permettono un dimensionamento ottimale anche della parte energetica di backup».

A ciò Mozzato aggiunge che «l’infrastruttura di continuità è un asset sottoutilizzato che interviene solo nei momenti di emergenza mentre per tutto il resto del tempo non crea valore. Nei paesi in cui la legislazione lo permette, l’utente può rendere disponibile alla rete elettrica pubblica una specifica quantità di energia, potenza per un dato periodo. In questo modo l’utente, grazie a logiche di gestione sviluppate per garantire la continuità in ogni evenienza, genera valore senza compromettere la continuità dei propri sistemi».

Con Mozzato allora analizziamo tre temi: come far dialogare le strutture edge con il centro, come le si controlla e come far contemplare al datacenter quello che avviene sul fronte dell’IoT.

Stefano Mozzato Country Manager di Vertiv Italia

Quali sono le azioni per far dialogare correttamente edge e data center?

Gestione di grandi quantità di dati in prossimità dell’utilizzo, questo è quanto sta capitando sempre più frequentemente e questa è la necessità primaria per garantire la qualità del servizio atteso dai clienti. Ormai è abitudine consolidata accedere a contenuti on demand, serie televisive e film mediante il collegamento dati che talvolta può essere anche una semplice Adsl a 20Mb/s. Poichè il numero di clienti che accedono in modo asincrono allo stesso contenuto può variare da poche centinaia a molte centinaia di migliaia, con connessioni internet a bassa ed alta velocità (doppino in rame verso la rete FTTH, fiber to the home), è necessario avere server in prossimità del luogo di utilizzo, e questo avviene attraverso data center di prossimità Edge. Si tratta di data center che possono servire utenti sparsi o concentrati in determinate aree metropolitane o periferiche, garantendo la medesima esperienza. Un Edge data center manifesta pertanto le caratteristiche di un data center di medie dimensioni con la stessa necessità di continuità ed operabilità. Vertiv è attiva nello sviluppo di tecnologie pensate e sviluppate per supportare anche questa tipologia di data center, i quali morfologicamente possono essere composti a partire da uno o due rack sino a qualche decina: le caratteristiche tecnologiche, l’attenzione previsa nello sviluppo e le performance attese rimangono invariate rispetto ai data center standard e di grandi dimensioni.
La dimensione diventa irrilevante in quanto il bisogno di continuità, affidabilità ed efficienza rimane inalterato; l’utente non si preoccupa delle dimensioni della server farm che fornisce il servizio, ma della qualità del servizio.

Che strumenti esistono per il controllo dell’edge, come evolvono e chi li detiene, IT o operation?

Facciamo il nostro caso. Vertiv ha realizzato un portfolio Edge che offre ai partner di canale una scelta di soluzioni per l’implementazione flessibile e veloce di applicazioni Edge. Vertiv VR Rack è un rack solido e flessibile che permette un’implementazione rapida ed è disponibile in otto modelli standard, completi di una gamma di accessori tool-less che aiutano a velocizzare l’implementazione e a facilitare la gestione del rack; i Vertiv Geist rPDU con monitor ed interruttore per monitorare la potenza in ingresso con un’accuratezza fino al +/-1%, oltre alle letture standard tra cui Ampere, Volt, Watt, kWh e fattore di potenza. Infine, abbiamo elaborato nuove tecnologie thermal per le esigenze dei processori ad alta potenza. Inoltre, tutte le tecnologie Vertiv sono collegabili a un centro di management Vertiv Life, attivo 24/24 per 365 giorni così da rendere la continuità una garanzia.

In ottica IoT quali sono le azioni da contemplare nell’immediato e in chiave futura?

L’immediatezza del dato è l’elemento fondante degli Edge data center, una caratteristica che è fortemente integrata nel mondo IoT e che attraverso nuovi sensori permette di completare l’esperienza dell’utente dal semplice comparto della domotica al mondo del retail. Un chiaro esempio è quello dei camerini virtuali, dove oggi viene vestito il cliente senza che debba realmente indossare il capo di abbigliamento richiesto. Per sviluppare questa nuova customer experience sono necessari investimenti, non più procastinabili per mantenere l’appealing dei clienti, servono infrastrutture IT all’interno dei punti vendita in grado di garantire affidabilità e velocità di implementazione, nonchè modularità e flessibilità.
Queste tecnologie sono basate su architetture modulari standardizzate, in grado di adattarsi alla crescente domanda di capacità e ai progressi tecnologici di nuova generazione.

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