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L’Europa ha scelto di puntare sull’intelligenza artificiale

La corsa all’ intelligenza artificiale è in pieno svolgimento e l’Europa non vuole rimanere indietro. O almeno ci prova lanciando l’Alleanza Europea di Intelligenza Artificiale. Gli Stati membri hanno firmato una dichiarazione a Bruxelles in occasione del Digital Day 2018che dà il via a un’azione comune del Vecchio Continente.

Il primo passo consiste in un maxi-piano proposto entro un paio di settimane dalla Commissione Ue che si articolerà su tre pilastri: un miliardo per gli investimenti in ricerca nel biennio 2019-2020, un codice etico per mettersi al riparo dai rischi legati al progresso e una strategia per affrontarne gli impatti socio-economici. “La Intelligenza Artificiale sta già cambiando il mondo in cui viviamo” scrive la Ue e sarà “un elemento chiave per la crescita economica”.

Francia 1,5 miliardi, Italia 5 milioni

In Europa Finlandia, Germania e Francia, che ha appena varato un piano da 1,5 miliardi di euro (l’Italia per ora ci ha messo cinque milioni) si sono già mossi, ma secondo la Commissione l’Europa deve fare sistema non lasciando l’iniziativa ai singoli stati.

“L’Ue – spiega la Commissione – è indietro con gli investimenti, ma ha buone basi da cui iniziare”.

A partire dal comparto industriale che produce più del 25% dei robot, ma anche “la comunità di ricerca leader mondiale nell’Intelligenza Artificiale” ha ricordato ieri Andrus Ansip, vicepresidente Ue con delega al Mercato Digitale. Per stare al passo la Commissione propone di «decuplicare gli investimenti in Intelligenza artificiale di governi e privati nell’arco dei prossimi 10 anni”.

Il piano Ue sottoscritto da 25 Paesi (esclusi Cipro, Grecia, Croazia e Romania) prevede il sostegno per la ricerca, l’agevolazione della collaborazione tra gli Stati e per facilitare l’accesso alle nuove tecnologie per le piccole e medie imprese.

Secondo la Commissione l’intelligenza artificiale ha già creato 1,8 milioni di posti di lavoro cresciuti del 5% l’anno a partire dal 2011. E oggi, a causa dello skill sohrtage, ci sarebbero 350 mila posti vacanti per specialisti dell’Ict. La creazione di posti di lavoro non elimina la paura di vederne scomparire molti di più. Per questo la Commissione vuole adoperarsi per la formazione delle figure professionali impiegate nei settori toccati dall’avanzata dei robot (automotive, tessile, turismo, tecnologie marittime e spaziali).

È prevista anche la realizzazione di un codice etico per rispondere alle evoluzioni dell’intelligenza artificiale.

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