Europa 2020: guardare oltre la crisi

La crisi economico-finanziaria ha vanificato i progressi economici e sociali raggiunti negli anni dall’economia europea. L’Europa deve, come afferma il Presidente J. M. Barroso, “ritrovare la strada giusta e perseguirla”. In tale direzione, nasce la strategia Europa 2020: “più posti di lavoro, una v

L’attuale scenario di trasformazione che l’Europa sta subendo è influenzato notevolmente dagli effetti prodotti dalla crisi economica e finanziaria che ha recentemente annullato tutti i progressi finora conseguiti e che ha messo in evidenza il bisogno di adottare una strategia di contrasto per rendere l’economia intelligente, sostenibile ed inclusiva.
È su tali presupposti che la Commissione ha pianificato una strategia, chiamata “Europa 2020”, per rilanciare l’economia e lo sviluppo, mediante un maggiore coordinamento delle politiche comunitarie e nazionali.
Gli obiettivi proposti rientrano in tre priorità, crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva.
Ciascun tema affrontato viene fatto rientrare dalla Commissione in sette iniziative di riferimento attraverso la mobilitazione di tutti gli strumenti e le risorse disponibili.
I primi passi di Europa 2020 si fondano sull’uscita dall’attuale crisi economica, abbandonando le diverse politiche e i diversi strumenti di aiuto, promuovendo, nel contempo, un coordinamento più forte delle politiche economiche.
La strategia Europa 2020 assumerà ufficialmente la forma di un ristretto numero di orientamenti “Europa 2020” integrati (che integrano gli orientamenti in materia di occupazione e gli indirizzi di massima per le politiche economiche), che andranno a sostituire i 24 orientamenti esistenti.
In tale direzione, saranno coinvolte pienamente le Istituzioni europee: il Consiglio orienterà la strategia, il Parlamento agirà quale forza trainante per la mobilitazione dei Parlamenti nazionali, mentre la Commissione formulerà proposte politiche per il raggiungimento degli obiettivi della strategia e presenterà una valutazione specifica dei progressi compiuti all’interno dell’area dell’euro.
Da ultimo, la Commissione ha proposto che il Consiglio europeo di primavera 2010 concordi, non solo sulle priorità tematiche della strategia Europa 2020, ma fissi i primi obiettivi relativi agli investimenti nella ricerca, alla promozione dell’istruzione, al tasso di occupazione ed alla riduzione della povertà.

Europa 2020: le priorità
La Commissione ha fissato le priorità per il 2020 destinate a promuovere un’economia intelligente, sostenibile e inclusiva caratterizzata da alti livelli di occupazione, produttività e coesione sociale (v. box sotto).

EUROPA 2020

  • Crescita intelligente: sviluppare un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione
  • Crescita sostenibile: promuovere un’economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva
  • Crescita inclusiva: promuovere un’economia con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione sociale e territoriale

A tal fine, la Commissione propone i seguenti obiettivi principali per l’Ue:

  • occupazione per il 75% delle persone di età compresa tra 20 e 64 anni;
  • investire il 3% del Pil dell’Ue in ricerca e sviluppo;
  • raggiungere i traguardi fissati dall’Ue contro i cambiamenti climatici (c.d. traguardi “20/20/20” – v. box sotto);
  • ridurre il tasso di abbandono scolastico (che dovrà essere inferiore al 10%) ed incrementare il numero di giovani laureati (almeno il 40% dei giovani deve essere laureato);
  • ridurre la povertà (20 milioni di persone in meno devono essere a rischio di povertà).

Nel dicembre del 2008 l’Ue ha adottato una strategia in materia di energia e cambiamenti climatici, che fissa obiettivi ambiziosi per il 2020. Lo scopo è quello di indirizzare l’Europa verso un futuro sostenibile sviluppando un’economia a basse emissioni di CO2 improntata all’efficienza energetica. Sono previste, in particolare, le seguenti misure: ridurre i gas ad effetto serra del 20% (o del 30%, previo accordo internazionale), ridurre i consumi energetici del 20% attraverso un aumento dell’efficienza energetica, soddisfare il 20% del nostro fabbisogno energetico mediante l’utilizzo delle energie rinnovabili.

Per garantire che ciascuno Stato membro adatti la strategia Europa 2020 alla sua situazione particolare, la Commissione ha proposto che gli obiettivi dell’Ue siano tradotti in specifiche finalità e percorsi nazionali.
Questi obiettivi, rappresentativi delle tre priorità sopra delineate, richiederanno una serie di azioni a livello nazionale, europeo e mondiale. La Commissione, in tale direzione, ha individuato sette iniziative che coinvolgeranno l’Ue e gli Stati membri (v. box sotto).

LE INZIATIVE PREVISTE

  • L’Unione dell’innovazione per migliorare le condizioni generali e l’accesso ai finanziamenti per la ricerca e l’innovazione.
  • Youth on the move per migliorare l’efficienza dei sistemi di insegnamento e agevolare l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro.
  • Un’agenda europea del digitale per accelerare la diffusione dell’internet ad alta velocità e sfruttare i vantaggi di un mercato unico del digitale per famiglie e imprese.
  • Un’Europa efficiente sotto il profilo delle risorse per incrementare l’uso delle fonti di energia rinnovabile, modernizzare il settore dei trasporti e promuovere l’efficienza energetica.
  • Una politica industriale per l’era della globalizzazione destinato a migliorare il clima imprenditoriale ed a favorire lo sviluppo di una base industriale solida e sostenibile in grado di competere su scala mondiale.
  • Un’agenda per nuove competenze e nuovi posti di lavoro al fine di modernizzare i mercati occupazionali e consentire alle persone di migliorare le proprie competenze in tutto l’arco della vita.
  •  Piattaforma europea contro la povertà per garantire coesione sociale e territoriale.

A livello dell’Ue saranno adottati orientamenti integrati destinati a realizzare le priorità ed i traguardi prefissati, mentre agli Stati membri verranno rivolte raccomandazioni specifiche.
In particolare, nell’ambito dell’azione “L’Unione dell’innovazione” gli Stati membri saranno chiamati a riformare i sistemi di ricerca e sviluppo e innovazione nazionali e regionali per favorire l’eccellenza e la specializzazione, ad intensificare la cooperazione tra università, centri di ricerca e imprese, nonché ad attuare una programmazione congiunta che rafforzi la cooperazione transnazionale. In tale direzione, sarà necessario adeguare opportunamente le procedure di finanziamento nazionali per garantire la diffusione della tecnologia in tutto il territorio dell’Ue.
Coerentemente con l’azione “Youth on the move“, ogni Stato dovrà garantire investimenti efficienti nei sistemi d’istruzione e formazione a tutti i livelli, nonché migliorare i risultati raggiunti nel settore dell’istruzione, conciliandoli con le esigenze del mercato del lavoro, pronto ad accogliere l’ingresso dei giovani.
Per accelerare la diffusione dell’internet ad alta velocità, sarà necessario, altresì, orientare i finanziamenti pubblici verso settori non totalmente coperti da investimenti privati, nonché creare un quadro legislativo che permetta di coordinare i lavori pubblici in modo da ridurre i costi di ampliamento della rete, promuovendo la diffusione e l’uso dei servizi online (e-government, servizi sanitari online, domotica, sicurezza, ecc.).
Per un’”Europa efficiente sotto il profilo delle risorse”, gli Stati membri dovranno ridurre gradualmente le sovvenzioni che hanno ripercussioni negative sull’ambiente, utilizzando strumenti quali incentivi fiscali e appalti, al fine di adeguare i metodi di produzione e di consumo, nonché sviluppare infrastrutture intelligenti, nei settori dei trasporti e dell’energia. Sarà necessario, altresì, garantire un’attuazione coordinata dei progetti infrastrutturali, concentrarsi sulla dimensione urbana dei trasporti, utilizzare la normativa, per gli edifici e gli strumenti basati sul mercato, come la fiscalità, le sovvenzioni e gli appalti, per ridurre l’uso dell’energia e delle risorse.
Altro aspetto rilevante, riguarda la rivitalizzazione del clima imprenditoriale, che dovrà avvenire, specialmente per le Pmi innovative, utilizzando gli appalti pubblici per sostenere gli incentivi all’innovazione, migliorando le condizioni di tutela della proprietà intellettuale e riducendo gli oneri amministrativi.
Per potenziare il mercato del lavoro occorrerà attuare, come stabilito dal Consiglio Europeo, percorsi nazionali di “flessicurezza”, per ridurre la segmentazione del mercato del lavoro e agevolare le transizioni, facilitando al tempo stesso un migliore equilibrio tra vita lavorativa e vita privata. In tale direzione, occorrerà monitorare l’efficienza dei sistemi fiscali e previdenziali per rendere il lavoro redditizio.
Infine, per contrastare la povertà occorrerà promuovere la responsabilità collettiva e individuale nella lotta alla povertà e all’esclusione sociale, nonché definire e attuare misure incentrate sulla situazione specifica delle categorie particolarmente a rischio applicando i regimi previdenziali e pensionistici per garantire un sufficiente sostegno al reddito e un accesso adeguato all’assistenza sanitaria.

Le strategie per uscire dalla crisi
Per realizzare gli obiettivi prefissati dalla strategia occorre coinvolgere tutte le politiche, gli strumenti, gli atti legislativi e gli strumenti finanziari dell’Ue.
La Commissione, più precisamente, intende potenziare le politiche e gli strumenti principali, quali il mercato unico, il bilancio e l’agenda economica esterna dell’Ue (v. tavola sotto).


Un mercato unico più forte è fondamentale per la crescita e la creazione di posti di lavoro. A tal fine, sarà necessario:

      • rafforzare le strutture esistenti affinché le misure del mercato unico siano attuate in modo tempestivo e corretto;
      • accelerare l’attuazione del programma “Regolamentazione intelligente”, proseguendo il monitoraggio del mercato, riducendo gli oneri amministrativi, rimuovendo gli ostacoli fiscali, migliorando, nel complesso, il clima imprenditoriale;
      • adeguare la legislazione europea e nazionale all’era digitale per favorire la circolazione dei contenuti con un alto grado di affidabilità per consumatori e imprese;
      • agevolare e rendere meno onerosa per imprese e consumatori la conclusione di contratti con partner di altri Paesi dell’Ue;
      • agevolare e rendere meno onerosa l’applicazione dei contratti per imprese e consumatori e riconoscere le sentenze ed i documenti emessi da Giudici di altri paesi dell’Ue.

La Commissione, inoltre, proporrà misure volte a sviluppare soluzioni di finanziamento innovative per sostenere gli obiettivi di Europa 2020. Partendo dall’attuale bilancio, la Commissione intende definire in modo preciso le priorità prefissate, allineando le spese sostenute dall’Ue con gli obiettivi di Europa 2020, rimediando, in tal modo, all’attuale frammentazione degli strumenti di finanziamento dell’Unione.
La revisione del regolamento finanziario, inoltre, consentirà di garantire una sana gestione finanziaria e di sviluppare le potenzialità degli strumenti finanziari innovativi.
In tale direzione, la Commissione intende creare nuovi strumenti di finanziamento, in cooperazione con la Bei, il Fei e il settore privato, per rispondere alle esigenze delle imprese, con particolare riguardo per le imprese in fase di start-up e per le Pmi innovative.
Infine, obiettivo primario sarà quello di dotare l’Europa di un mercato del venture capital efficiente, in modo da facilitare l’accesso diretto delle imprese ai mercati dei capitali.
Tutti gli strumenti della politica economica esterna, inoltre, saranno utilizzati per stimolare la crescita europea.
In tale direzione, nel corso del 2010 la Commissione elaborerà una strategia commerciale per l’Europa 2020 che comprenderà:

    • una più rapida conclusione dei negoziati commerciali in corso ed una migliore applicazione degli accordi esistenti;
    • iniziative di apertura commerciale per i settori innovativi, come prodotti e tecnologie “verdi” e prodotti e servizi ad alta tecnologia;
    • proposte di dialoghi strategici con i partner principali per discutere di questioni strategiche come l’accesso al mercato, il quadro normativo, gli squilibri globali, l’energia e il cambiamento climatico, la povertà nel mondo, l’istruzione e lo sviluppo.

La Commissione punterà, inoltre, a potenziare il Consiglio economico transatlantico con gli Stati Uniti ed il dialogo economico ad alto livello con la Cina, nonché ad approfondire le relazioni instaurate con il Giappone e la Russia.

Una strategia di uscita credibile
A causa delle incertezze sulle prospettive economiche e delle debolezze del settore finanziario, le misure di sostegno attualmente utilizzate, potranno essere abbandonate solo quando sarà ripristinata la stabilità finanziaria.
Affinché sia possibile riattivare le condizioni per una crescita e un’occupazione sostenibili è indispensabile che le finanze pubbliche siano sane ed è quindi necessario che venga adottata una strategia di uscita globale.
Tale strategia implicherà il progressivo ritiro del sostegno anti-crisi a breve termine e l’introduzione di riforme a medio e lungo termine volte a promuovere la sostenibilità delle finanze pubbliche ed a incentivare la crescita potenziale.
Come priorità immediata, la Commissione ha individuato le misure da adottare per definire una strategia di uscita credibile, portare avanti la riforma del sistema finanziario, garantire il risanamento del bilancio ai fini di una crescita a lungo termine e intensificare il coordinamento con l’Unione economica e monetaria. Per ottenere tali risultati occorrerà una governance economica più forte.
Europa 2020, in tale direzione, poggerà su due pilastri, l’approccio tematico, come sopra descritto, che combina priorità e obiettivi principali e le relazioni sui singoli Paesi, che aiuteranno gli Stati membri a elaborare le proprie strategie per ripristinare la sostenibilità della crescita e delle finanze pubbliche.
A livello dell’Ue saranno adottati orientamenti integrati che coprano le priorità e i traguardi dell’Unione, mentre agli Stati membri verranno rivolte raccomandazioni specifiche.
Il Consiglio europeo si assumerà la piena titolarità della nuova strategia, la Commissione valuterà i progressi verso il conseguimento degli obiettivi, agevolerà gli scambi politici e presenterà le proposte necessarie per orientare gli interventi.
Il Parlamento europeo avrà, infine,un ruolo determinante per mobilitare i cittadini e fungerà da co-legislatore per le iniziative principali. Questo approccio di partenariato, come prevede la strategia, dovrebbe essere esteso ai Comitati dell’Ue, ai Parlamenti nazionali ed alle Autorità nazionali, locali e regionali, alle parti sociali, alle parti interessate ed alla società civile, affinché tutti partecipino al conseguimento dei traguardi fissati.

(per maggiori approfondimenti vedi Finanziamenti e credito, Novecento Media)

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