Euronics? Non ci sono paragoni

Il direttore commerciale Alberto Sgheiz spiega le strategie

Conoscono bene i propri utenti in Euronics. Sanno cosa vogliono, come comprano
(soprattutto in finanziamento e a tasso zero) e da quattro anni a questa parte
hanno un’offerta Ict che fa invidia a molti. La loro strategia è offrire
notebook e affini per generare store trafic. Lo dice chiaramente Alberto Sgheiz,
direttore commerciale, quando ricorda: «Nel 1999 (anno di fusione
tra i vari soci che compongono il gruppo italiano – ndr) dovevamo
decidere se investire, per generare traffico, su liste nozze o sull’offerta
informatica. È andata per l’Ict»
.
Lo studio al prezzo migliore è spasmodico. «I nostri category
manager impiegano gran parte del loro tempo per affinare il prezzo che poi viene
pubblicizzato dai volantini che stampiamo in 17 milioni di copie (il che vuol
dire che arriva al 75% delle famiglie italiane)»
. Grazie a queste
attività la gente va nei negozi Euronics. Che sono molti e che saranno
ancora di più visto che sono in fase di apertura altri 25 nuovi negozi
la cui metratura non è mai inferiore ai 2mila metri quadrati.
«Per noi è molto oneroso aprire questi punti vendita
ammette Sgheiz -. D’altra parte vendere informatica non ci permette di avere
margini in abbondanza su cui contare»
. E qui parte la polemica. Comunque
molto educata, nei confronti dei vendor di Ict. «Abbiamo per lo più
contatti diretti con i vendor. E sempre più vendiamo brand e non cloni

(soprattutto per quanto riguarda il settore mobile – ndr). Certo,
noi siamo abituati a vendere con ben altri margini. Mentre qui i vendor sono
molto esosi»
.
Ma volenti o nolenti, vendere Ict non è più una scelta, ma un
obbligo.

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