ESI, un nuovo linguaggio per il Web

Accelerare il delivery dei contenuti dinamici è l’idea di fondo del nuovo standard allo studio.

L’industria degli sviluppatori di software e contenuti sul Web è chiamata a un nuovo sforzo normativo che dovrebbe facilitare la distribuzione di contenuti personalizzati e dinamici attraverso Internet. Chiamato Edge Side Includes (ESI), il nuovo linguaggio si basa su marcatori simili a quelli utilizzati da HTML, da integrare all’interno delle applicazioni per identificare un insieme di frammenti di pagine Web che verranno “assemblati” e aggiornati direttamente sull’edge, la cosiddetta periferia della Rete, piuttosto che lato server come avviene attualmente. L’idea è quella di accelerare il delivery dei contenuti dinamici riducendo il carico di risorse infrastrutturali necessario. Il fornitore di tecnologie per reti di content delivery Akamai e Oracle hanno annunciato questo linguaggio per la prima volta il mese scorso, senza però menzionare altri nomi di aziende o istituzioni coinvolte in questo progetto. Oggi però il sostegno arriva ufficialmente da nomi come Atg, Bea Systems, Circadence, Digital Island, Ibm, Interwoven e Vignette, tutti player molto noti nel campo del content management. Un appoggio esplicito è arrivato anche da Fort Point Partners, Kpe, Macromedia, Mirror Image, Open Market e Silverstream. Un riconoscimento così vasto dovrebbe assicurare al linguaggio Esi la forza necessaria nel momento in cui l’iniziativa si appresta a chiedere la conversione in standard aperto. Al momento, Esi è già stato integrato all’interno di EdgeSuite, il prodotto Akamai per la distribuzione di contenuti dinamici dalla periferia, mentre Oracle sta procedendo all’integrazione in Oracle 9i application server, per il quale è già prevista una tecnologia di caching.

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