Enterprise search al punto di svolta

L’accesso alle informazioni fra esigenze presenti e 2.0. La realtà di Exalead.

Le attività di gestione delle informazioni oggi sono basate per lo più su fonti strutturate, ma in futuro vincerà chi saprà convivere con le fonti non strutturate, chi incrocerà il database con le applicazioni on the cloud, i dati legacy con quelli Web. Nel futuro delle aziende, dunque, ci sono l’integrazione e l’analisi di fonti informative eterogenee, strutturate, quasi strutturate o per nulla. Ma anche già nel presente.

L’Enterprise content management si è evoluto. I progetti più interessanti sono quelli che integrano le informazioni piuttosto che duplicarle. L’Ecm, in sostanza, oggi è un aggregatore di informazioni per lo sviluppo aziendale. Unisce e moltiplica le possibilità di comprensione e di azione. La notazione positiva viene da Rosagrazia Bombini managing director di Exalead, società che realizza soluzioni di accesso alle informazioni per imprese e Web.

Un mercato facile? Non del tutto. Secondo Bombini «Nel 2009 c’è stata inevitabilmente una contrazione. Ma le aziende stanno progettando iniziative di Ecm. La necessità è assolutamente sentita». Anche l’aspetto culturale (“le aziende hanno le idee chiare su cosa farci con l’Ecm?”) per Bombini non è un problema. Qualche timore nelle aziende potrebbe ancora esserci sulla sicurezza degli utenti, ma sono istanze che vanno risolte a monte delle soluzioni di accesso alle informazioni.

In questo scenario come si inserisce CloudView la soluzione di Exalead, nata a Parigi da matematici che lavorarono sul motore di ricerca Altavista e che volevano creare uno strumento di enterprise search?

CloudView segue un’architettura distribuita con amministrazione centralizzata, ha un’interfaccia di amministrazione dinamica, consente la completa tracciabiltà delle operazioni, e dispone di un sistema di gestione e configurazione.

Lo si applica sui portali, per operare sui classici dati strutturati, ma fa anche la ricerca nelle immagini e nei video, sfruttando una struttura basata sui metadati. Usa pure lo speech-to-text, una tecnologia fruibile anche come servizio (Saas). «Molto utile, per esempio, per le iniziative di e-learning», fa osservare Bombini.

Segue le regole di sicurezza stabilite dalle policy dell’azienda e fa cercare le informazioni in modo categorizzato, con un’indicizzazione definita a monte.

In tema di efficacia, le attività di ricerca full text possono manifestare la loro utilità anche per le operazioni di business intelligence.

La società, che sta costruendo il network di partner italiani e intanto ha fatto training su quasi tutti i top, ha iniziato ad ampliare le proprie attività in Europa a fine 2007, con varie filiali.

A proposito di utenti, in Italia il ministero delle Finanze lo si può considerare storico: usa la tecnologia Exalead per il portale, la intranet, l’e-learning.

Ma ampliamenti della base di utenza, fa notare Bombini, sono possibili verso il comparto finance, in quello manifatturiero, per la ricerca delle singole parti nelle operazioni logistiche, e in tutti quei settori dove cominciano a contare le iniziative di stampo 2.0, per le ricerche su Web di brand reputation.

C’è anche molto interesse per le applicazioni sul fronte mobile e qualcosa è stato già fatto su iPhone.

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