Enterprise 2.0: quando una grave crisi non va mai sprecata

La sfida per le imprese diventa comprendere e governare un fenomeno che è comunque in atto e che, se non gestito, rischia non solo di portare minori benefici, ma anche di provocare pericolose fratture e perdite di controllo a livello organizzativo e tecnologico.




La crisi in atto non sembra affatto destinata a fermare il fenomeno dell’Enterprise 2.0, ma ne può anzi accelerare la diffusione spingendo le imprese a investire in ambiti specifici che, mentre rispondono ad esigenze congiunturali concrete, innescano un fenomeno di cambiamento profondo che è in linea con esigenze e trend di lungo periodo.

Dalla ricerca dell’Osservatorio Enterprise 2.0 della School of Management del Politecnico di Milano, che ha coinvolto quest’anno oltre 300 Executive e oltre 160 utenti professionali, emerge come il fenomeno dell’Enterprise 2.0 non sia stato affatto accantonato, ma si sia anzi rinforzato acquisendo concretezza attraverso alcune specifiche iniziative. In significativa controtendenza rispetto al quadro di generale riduzione dei budget disponibili per gli investimenti ICT, infatti, emergono quattro ambiti applicativi, riconducibili all’Enterprise 2.0, per i quali il trend di interesse ed investimenti è crescente: Enterprise Content Management, Unified Communication & Collaboration, Adaptive Enterprise Architecture e Social Network & Community.

Pur nella loro eterogeneità, questi ambiti sono accumunati dal fatto di rispondere a esigenze congiunturali, consentendo risparmi e benefici concreti, essendo, al tempo stesso, fattori abilitanti del cambiamento profondo che è alla base dell’Enterprise 2.0: l’evoluzione verso modelli e logiche organizzative basati sul coinvolgimento diffuso, la collaborazione emergente, la condivisione della conoscenza e lo sviluppo e valorizzazione di reti sociali interne ed esterne all’organizzazione.

La Ricerca, in particolare, evidenzia come Enterprise Content Management e Unified Communication & Collaboration siano fenomeni sempre più maturi, sia per rilevanza percepita che per livello di adozione all’interno delle organizzazioni. Il segreto del successo e della crescente popolarità di queste iniziative sembra stare nella relativa facilità con cui queste possono essere giustificate alla luce di esigenze sempre più pressanti e di breve periodo. Da questo punto di vista sembra quindi che la crisi non abbia affatto rallentato, ma, al contrario, stimolato gli investimenti. Sebbene in misura minore, anche le iniziative di Adaptive Enterprise Architecture e soprattutto di Social Network & Community godono di queste stesse caratteristiche e si stanno comunque diffondendo anche come risposta all’inasprirsi della pressione competitive.

Il fenomeno dell’Enterprise 2.0 sta progressivamente, ma profondamente cambiando il modo di concepire i Sistemi Informativi aziendali e di conseguenza i loro confini e la loro stessa architettura: dall’essere fortemente incentrati sull’automazione e il supporto di processi strutturati, si stanno sempre più orientando a supportare attività che incorporano in misura crescente flussi di informazioni destrutturate. Nell’impossibilità di automatizzare o codificare queste attività, l’enfasi si è spostata progressivamente sull’individuo e sull’esigenza di migliorarne la capacità di utilizzare le risorse che l’azienda e l’ambiente esterno gli mettono a disposizione, creando così le migliori condizioni lavorative in ogni situazione e attraverso diversi mezzi e canali, anche in mobilità. Nel contempo, l’evoluzione di Internet denominata con il termine “Web 2.0” ha contribuito notevolmente a sviluppare nelle persone nuovi bisogni di interazione con i servizi fortemente calati sui principi di centralità dell’individuo, di apertura e limitato controllo.

Le imprese appaiono quindi nei confronti dell’Enterprise 2.0 come di fronte a un bivio: se trascureranno il fenomeno o lo affronteranno in modo superficiale rischieranno di non cogliere i possibili benefici e di andare incontro ad una pericolosa perdita di controllo; se viceversa, sapranno comprenderlo in modo profondo e poi affrontarlo con concretezza e pragmatismo, potranno conseguire da subito vantaggi tangibili e, al tempo stesso, costruire le premesse per un processo di rinnovamento organizzativo che permetterà loro di differenziarsi ed essere protagoniste nel prossimo ciclo di crescita.

Vuoi avere maggiori informazioni sul tema Enterprise 2.0? Clicca qui per scaricare l’Executive Summary del Rapporto con i risultati della Ricerca dell’Osservatorio Enterprise 2.0 della School of Management del Politecnico di Milano.

*Mariano Corso e Alessandro Piva, rispettivamente Responsabile Scientifico e Ricercatore dell’Osservatorio Enterprise 2.0 della School of Management del Politecnico di Milano



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