Enel scende in campo contro Telecom Italia. Nasce Wind, insieme a carrierdi Francia e Germania

Ispirata nel nome a Bob Dylan, nasce un nuovo antagonista per TelecomItalia, ntanto nel settore della telefonia mobile che in quella fissa.Deutsche Telekom e France Telecom fanno parte di una holding che possiedeil 49% della neo-societa.

Si chiama Wind la nuova societa’ costitita dall’Enel con i partner France
Telecom e Deutsche Telekom nel settore delle telecomunicazioni. La nuova
entità si propone di diventare un operatore globale delle Tlc sul mercato
italiano, stimato dagli esperti in forte crescita, con un salto in 10 anni
da un valore di 33mila a 60mila miliardi. Gli obiettivi della nuova
societa’ sono di conseguire un fatturatodi 10mila miliardi entro il 2007,
con oltre 8 milioni di clienti, una quota di mercato del 20% nella
telefonia mobile e del 15% nella telefonia fissa.
Per quanto riguarda la struttura societaria di Wind (il nome, secondo il
presidente Enel, Chicco Testa, si deve alla canzone di Bob Dylan "Blowin’
in the wind"), il 51% viene gestito dall’Enel, attraverso la Holding
Finanziaria Italiana, società nella quale potranno entrare nuovi soci,
mentre il 49% è stato conferito alla Holding Finanziaria Internazionale,
che fa capo a Deutsche Telekom e a France Telecom. Probabile l’ingresso
dell’americana Sprint, partner di francesi e tedeschi in Global One.
Il consiglio di amministrazione sarà di nove membri, di cui cinque di
nomina Enel, alla quale spetta anche la nomina dell’amministratore delegato
(si fa il nome di Tommaso Pompei, attuale responsabile Tlc del gruppo
pubblico), mentre quattro saranno in rappresentanza dei due partner esteri.
Il capitale sociale è stato fissato in 10 miliardi, ma è destinato a sal
ire
a 200 non appena sarà insediato il consiglio d’amministrazione, per poi
crescere ulteriormente in relazione allo sviluppo della società.
Tommaso Pompei ha illustrato tempi, obiettivi e caratteristiche
dell’offerta di Wind, che sarà quotata appena possibile sulle borse
internazionali e che ora si sta preparando a presentare le offerte per
ottenere la terza licenza per la geetione della telefonia cellulare e
l’autorizzazione alla telefonia fissa. La pre-implementazione è già part
ita
e la fase sperimentale, con gli opportuni test di mercato, è in programma
per la seconda parte del ’98. A dicembre, infine, è previsto il
lancio dei servizi commerciali.
Il profilo dell’offerta Wind prevede la presenza su tutto il territorio
nazionale, con servizi rivolti alle grandi, piccole e medie imprese, oltre
alla clientela residenziale. Le imprese potranno usufruire di centralino
virtuale, servizi di rete intelligente, Internet-Intranet, servizi
internazionali attraverso Global One, integrazione con reti satellitari,
centralino unico per telefonia fissa e mobile e virtual private network,
fisso e mobile. Alla clientela residenziale verranno offerti "one stop
shopping (unico punto di assistenza), un numero e una bolletta, family
network, accesso a internet, nonché servizi di utilità, come personal
banking e safety service.
Nei prossimi 10 anni Wind investirà 12 mila miliardi di lire e nel 2007
avra’ 10 mila dipendenti, di cui il 35% al Sud (nel Mezzogiorno previsti il
calls-center, centro amministrativo e laboratori ricerca e
sviluppo), il 20% al centro e il 45% al Nord. Enel conferira’ a Wind la
propria rete di tlc, ma ne resterà proprietaria. A cavallo tra la fine
dell’anno e l’inizio del ’98 saranno completate le perizie sulla
valutazione della rete. Al tempo stesso verrà stipulato un contratto di
affitto per 15 anni della rete Enel a Wind, la quale provvederà anche
all’outsourcing per lo stesso tempo. Tommaso Pompei ha inoltre
sottolineato che la joint venture andra’ avanti anche se Wind non dovesse
aggiudicarsi la licenza per il terzo gestore del radiomobile.
La sfida a Telecom Italia si va dunque rafforzando. Il primo fornitore di
telecomunicazioni nazionali, fra l’altro, si è vista in questi giorni
bloccare dalla Commissione antitrust il tentativo di acquisire Intesa,
joint venture avviata una decina d’anni orsono da Fiat e Ibm. Oggi Intesa
serve circa tremila clienti, in Italia e agisce come service provider per
Ibm Global Network. La Commissione, presieduta dall’ex premier Giuliano
Amato, ha valutato che l’operazione avrebbe ulteriormente rafforzato la gi
à
dominante posizione di Telecom Italia nei mercati di riferimento.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome