Emilia Romagna, 30 milioni di euro per export e internazionalizzazione

Il programma denominato “Bricst Plus” si rivolge alle imprese regionali per favorire la loro penetrazione in mercati esteri, sia nuovi sia tradizionali.

Ammonta a oltre 30 milioni di euro per il triennio 2013-2015 lo stanziamento deciso
dalla Giunta regionale dell’Emilia Romagna per il ‘Bricst Plus’, il programma
strategico
unitario per l’export e l’internazionalizzazione. A
questi si aggiungono, per il 2013, 8,8 milioni di euro per la promozione
e la commercializzazione dell’agroalimentare.

Il nuovo programma sarà concentrato sulla promozione di percorsi
strutturati
di sistema nei mercati Bricst (come nel precedente
periodo di programmazione – Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa e Turchia)
ma anche allargato ai Next 11 (a partire da Vietnam, Indonesia e Messico),
Europa e Nord America, e vedrà la partecipazione coesa di Regione, enti locali,
sistema camerale, associazioni imprenditoriali, università, sistema bancario.
Partecipano al programma ‘Bricst Plus’, insieme alla Regione, Agenzia per la
promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (Ice),
Unioncamere Emilia-Romagna, Confindustria ER, Cna ER, Confapi, Legacoop ER,
Confcooperative ER e Confartigianato ER.

Il Programma
si suddivide in 10 ambiti operativi e si rivolge direttamente alle
imprese regionali
, per favorire la loro penetrazione nei nuovi mercati e
in quelli tradizionali extra Unione Europea ma tuttora forti, come gli Stati
Uniti, il Canada, il Giappone, l’Australia e la Svizzera.

I percorsi
di internazionalizzazione verteranno sia sullo sviluppo commerciale sia
sulla ricerca di partner e la realizzazione di joint venture produttive
attraverso la realizzazione di missioni imprenditoriali in entrata e in uscita,
la partecipazione collettiva a fiere, l’organizzazione di eventi b2b, tavole rotonde,
visite aziendali e incontri d’affari.

A livello settoriale, sono confermate le filiere di punta della
meccanica, dell’automotive, dell’agroindustria, della moda e delle costruzioni,
ma particolare enfasi sarà destinata ai settori high-tech ad essi collegati
(meccatronica, nanotecnologie, nuovi materiali, energie rinnovabili,
biotecnologie, design).

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome