Emc pronta per la gestione di ambienti storage “aperti”

La società rilascia un middleware per la gestione di tutto l’hardware dedicato allo storage in azienda, anche quello dei concorrenti…

Emc si prepara a rilasciare una nuova architettura per la gestione di ambienti storage eterogenei. Sulla scia di novità del tutto simili presentate nei giorni scorsi da Hitachi Data Systems e Compaq, la società di Hopkinton (Massachusetts) presenta un middleware, battezzato WideSky, che consente di traslare i comandi e i dati prodotti da un’ampia gamma di hardware e soluzioni software prodotte da terze parti, inclusi switch, array, database e file system.

La società spera, in questo modo, di riuscire a colmare il gap tra le pretese della strategia AutoIs, inaugurata lo scorso agosto, e la sua concreta applicazione.

Finita l’epoca degli ambienti interamente proprietari, Emc spera di riuscire a rimediare alle deludenti performance di mercato degli ultimi tempi con un rinnovato impegno sul fronte delle soluzioni di automazione dello storage cross-vendor, garantendo la massima compatibilità con l’hardware dei suoi concorrenti. L’approccio Automated Information Storage (AutoIs), annunciato lo scorso agosto, si propone di proiettare l’azienda in testa alla battaglia per gestione automatizzata delle infrastrutture di storage “aperte”.

Emc, infatti, ha visto negli ultimi mesi una progressiva contrazione dei propri margini, erosi dall’aumento della pressione competitiva e dal crollo generalizzato degli investimenti It. La società si è vista costretta a tagliare i prezzi delle proprie soluzioni, nel tentativo di conservare la leadership dell’industria minacciata dall’avanzata di Ibm e, soprattutto, di Hitachi Data Systems che, negli ultimi mesi, ha stretto accordi commerciali con Hewlett-Packard e Sun Microsystems. Il risultato è stato il crollo dei margini sulla vendita dell’hardware e l’avvio di una pesante ristrutturazione.

Con la riduzione del fatturato proveniente dalla vendita di hardware, è ovvio che l’impegno a migliorare l’offerta software abbia assunto, per Emc, un’urgenza estrema. L’industria sta vivendo tempi difficili e la contrazione degli investimenti sta privilegiando il passaggio da soluzioni gestionali complesse e costose, tradizionalmente basate su tecnologie proprietarie e poco aperte alla cooperazione, verso middleware e architetture in grado di gestire ambienti storage eterogenei. WideSky va proprio in questa direzione: si tratta, infatti, di una piattaforma di sviluppo sulla quale Emc e alcune terze parti potranno innestare nuove applicazioni di gestione dello storage.

In realtà, oggi WideSky non è ancora in grado di gestire attivamente i sistemi di altri vendor e, ammettono i vertici di Emc, non sarà in grado di farlo perlomeno fino alla metà del prossimo anno. Ma si tratta, comunque, di una profonda revisione dell’approccio strategico di una società divenuta famosa per le soluzioni di “storage in a box” e le offerte “tutto incluso”.

I primi prodotti costruiti sul nucleo di WideSky sono un tool di monitoraggio della rete storage, battezzato StorageScope, e un software di integrazione e scheduling, chiamato Replication Manager, che facilita la replicazione dei dati e la creazione di immagini di dati (snapshot). Entrambi i prodotti sono basati su un framework di applicazioni che la società ha presentato contemporaneamente all’ambiente di sviluppo WideSky. Si tratta, in pratica, di una suite, che la società ha battezzato ControlCenter/OpenEdition, compatibile coi più diffusi sistemi di gestione quali quelli prodotti da Computer Associates, Tivoli o Hp.

Anche se WideSky è già in grado di connettersi ai dischi di Hds e di effettuare analisi e report sul loro stato, non può, tuttavia, essere utilizzato per impartire comandi a questi prodotti. Può, quindi, gestire passivamente ma non attivamente l’hardware delle terze parti. La vera rivoluzione, anticipano i manager di Emc, avverrà verso la metà del prossimo anno, quando Replication Manager sarà in grado di implementare e programmare importanti funzionalità di replicazione dei dati non solo all’interno dell’offerta di array Emc ma anche con l’hardware prodotto da Compaq.

I vertici della società non hanno tuttavia saputo dire se e quando il framework Emc sarà in grado di monitorare anche l’hardware delle accanite rivali Hds (Hitachi Data Systems) e Ibm perché, come è noto, le tecnologie di replicazione di vendor diversi differiscono tra loro per molti aspetti. Anche i più basilari collegamenti tra WideSky e i controller dei dischi Hds non sono facili da creare. Questo compito, infatti, può essere completato utilizzando una complessa procedura che prevede l’utilizzo di interfacce Cli (Command line interface).

Hds, dal canto suo, con una mossa che ha anticipato di una settimana l’annuncio di Emc ha presentato HiCommand, una soluzione per la gestione dello storage che, grazie all’utilizzo di interfacce di programmazione Api, permette un più facile accesso ai controller proprietari.

Con tutto questo clamore, però, c’è chi non gongola. L’annuncio di questo nuovo interesse verso i tool di gestione potrebbe mettere in crisi la partnership che, da anni, lega Emc allo specialista di quest’area Veritas.

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