Emc: emergono le figure di domain e cloud architect

Come cambia, e aumenta, il lavoro nei datacenter. Ce lo dice Lorenzo Lumassi

In Italia esistono diverse migliaia di datacenter significativi, diversificati sia per le dimensioni sia per le funzioni svolte, dall’hosting all’housing. Ed Emc, ci dice il Global Service Director, Lorenzo Lumassi, è attualmente in grado di indirizzarne sia le esigenze infrastrutturali It che quelle evolutive, in termini di Iaas, Paas, Saas. Il tutto sia in modo diretto che indiretto.

Chi li detiene?

I ruoli possono essere molto diversi, a seconda delle dimensioni del datacenter e dell’azienda relativa. Principalmente si tratta di Cio e di Operation Manager, anche se sempre più spesso anche gli executive aziendali si trovano coinvolti direttamente nei processi decisionali, in particolare per il supporto concreto che le infrastrutture It portano al business aziendale.

Quali competenze professionali devono avere le aziende nel datacenter per fare private cloud?

Con il private cloud, entrano in gioco nuove competenze sia dal punto di vista gestionale sia architetturale, come il disegno di un’architettura cloud multi-tenant. Per questo motivo vedremo prendere piede in azienda nuove figure come quella del domain architect con particolare focalizzazione sui domini infrastruttuali in ottica cloud e del cloud architect con focalizzazione al design di soluzioni infrastrutturali virtualizzate e It-as-a-Service. Questo rientra in una più generale evoluzione delle figure professionale che il cloud stimolerà ad ogni livello, e che si ripercuoterà in positivo anche sui livelli occupazionali generali: il Cebr ha stimato la creazione di 2,4 milioni di posti di lavoro in Europa da qui al 2015, grazie al cloud.

Qual è la tecnologia o la soluzione si cui il responsabile del datacenter deve pensare a investire nel breve periodo?

Va posta grande attenzione su tre ambiti principali, che giocano un ruolo molto importante nell’evoluzione attuale, tecnologica e funzionale, del datacenter. Si tratta del cloud computing, sia privato che ibrido, della gestione dei big data, con tutte le implicazioni che questa comporta, dalla loro archiviazione fino alle attività di information management e business intelligence, e della sicurezza. Sono questioni che vanno affrontate in maniera adeguata, per far sì che un data center porti un reale contributo al business aziendale, tramutandosi da supporto It a strumento reale di business.

Si può abbinare al datacenter una misurazione di Roi?

Sono numerosi gli aspetti da tenere in considerazione quando si va a valutare il ritorno degli investimenti associati a un datacenter. Uno dei più immediati è sicuramente legato alla realizzazione di un datacenter green, con riferimento quindi ai benefici ottenuti attraverso la virtualizzazione infrastrutturale e applicativa, ma i vantaggi ottenuti ed ottenibili possono ripercuotersi lungo tutta l’offerta di servizi e tecnologie di un’azienda.

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