Ecologia e high-tech, ovvero quando l’ambiente incontra la tecnologia

A fine vita i prodotti dell’informatica costituiscono un ingente problema in termini di attuazione dei processi di recupero e smaltimento dei rifiuti. La risposta? Una serie di iniziative tra le quali spicca il Consorzio Ecoqual’It

«Un personal computer del peso di 25 chilogrammi
genera in media 63 chilogrammi di rifiuti. Di questi, più di un terzo sono
tossici per l’ambiente». Così ha esordito Fulco Pratesi, presidente del Wwf in
Italia durante il convegno organizzato in occasione della 38^ edizione di Smau
significativamente intitolato: Hi-tech environmental
friendly
.

Se da una parte cresce la percentuale di famiglie italiane
che possiedono un pc, dall’altro s’innalza anche la quantità di rifiuti definiti
per legge “grigi” e distinti da quelli “bianchi” a cui appartengono
apparecchiature elettriche come lavatrici, lavastoviglie e
frigoriferi.

Stando ai dati a cura dell’Osservatorio Nazionale
sui Rifiuti
, dal 1982 a oggi, i beni informatici e tecnologici hanno
prodotto un milione di tonnellate di rifiuti, di cui 115mila solo nel corso di
quest’anno.

Anche alla luce di questi dati in costante evoluzione,
l’unico dato che appare certo è che, al momento, la soluzione a questo genere di
problema è demandata unicamente alla buona volontà delle singole imprese. Le
indicazioni contenute nella Decreto Legislativo numero 22 del 1997 non sembrano
infatti essere sufficienti.

Una prova è il Consorzio
Ecoqual’It
, un organismo di cui fanno parte le imprese informatiche
raggruppate nell’associazione Asso.it e i fornitori di componentistica ed
elettronica riuniti in Assodel.

Lo scopo a cui è chiamato il Consorzio
Tecnoimprese, segreteria operativa dell’organismo è appunto quella di
confrontarsi con enti pubblici e organismi privati per individuare e attuare
soluzioni relative a raccogliere, recuperare, rigenerare e smaltire le
apparecchiature elettroniche.

Già all’inizio dell’anno scorso associati
ad Asso.it e a Ecoqual’It si sono adoperati per censire le aziende operanti
nella raccolta, conferimento, recupero e smaltimento delle apparecchiature
informatiche a fine vita sul territorio nazionale.

Questo in mancanza di
un intervento legislativo adatto a tale scopo.
A dare nell’occhio nel nostro
Paese è soprattutto l’evidente assenza di codici comportamentali e di procedure
qualitative che regolino il comportamento degli operatori.
Anche sul piano
internazionale le cose non sono messe meglio.

Ed ecco allora che, in
intesa con la Regione Lombardia – l’area di maggiore concentrazione dei prodotti
informatici – il Consorzio ha dato vita al progetto
Eco&Tech
.

Si tratta di un vero e proprio protocollo per
responsabilizzare produttori e vendor. A essi è infatti demandato il compito di
generare progetti di recupero e smaltimento rivolti ai propri dealer e
clienti.

Attraverso il progetto i soggetti interessati riceveranno un
bollettino informativo periodico sulle problematiche inerenti i rifiuti
tecnologici dell’Ict e sugli operatori qualificati in grado di risolverli.


Saranno inoltre consultabili una Banca Dati Materiali di recupero e un
portale informativo sulla problematica dei rifiuti tecnologici e relativo
smaltimento.

Ancora una volta, l’invito è quello di non attendere
l’avvento di una direttiva europea in proposito, ma di ragionare su soluzioni
che conducano sia alla riduzione della pericolosità di un rifiuto elettronico,
sia alla sua riutilizzazione.

A tale proposito, la 4^ edizione
dell’Award Ecohitech
promosso dal Consorzio Ecoqual’It ha premiato
Canon Italia nella categoria Processi Aziendali affidando a Nrg una menzione
speciale.

Nella categoria Prodotti, il premio è stato assegnato alla
gamma di stampanti laser e inkjet Hewlett-Packard, con una menzione speciale a
Ibm Italia per i server e il progetto di recupero/riciclaggio di quelli
utilizzati.

Alla società veneta S.I.R.A. è stato invece assegnato il
premio per la categoria Servizi per aver attivato certificazioni di qualità.
Menzione speciale a Chibo, società che realizza computer usati e che ha come
mission l’allungamento della vita di un prodotto.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome