Eclipse, si cambia

Ibm sceglie la via del disimpegno dell’organizzazione per lo sviluppo open source e vuole che cammini con le proprie gambe.

3 dicembre 2003

Il progetto Eclipse è sulla strada di un cambamento, inizialmente formale, ma che con il luno andare diventerà anche sostanziale.


Parte tutto dalla decisione di Ibm di sostituire il proprio uomo alla guida del progetto con una persona indipendente, eletta dal mercato.


Non si tratta di un disinvestimento, sia chiaro, e nemmeno della scelta di un basso profilo di comodo.


Tutto era scritto nella mappa genetica dell’iniziativa, che, se vuole essere realmente open source, deve affrancarsi da lacci e lacciuoli che la legano a un vendor.


Da parte propria, Ibm si era accollata l’onere di far partire il progetto (ovviamente intravedendo ritorni di lungo periodo) qualcosa come 40 milioni di dollari stimati di lavoro sul codice sorgente.


Ora Big Blue ritiene che sia il momento che l’organizzazione cammini con le proprie gambe e, quindi, McGaughey, “governatore” dell’iniziativa, a fine anno sarà destinato ad altri incarichi, e con lui, con buona probabilità, anche parte dello staff che coordinava.


Insomma, se Eclipse è un buon progetto, lo dovrà dimostrare da solo. E pare che lo sia, o quantomeno che raccolga il gradimento del mercato, se stiamo alle due ultime adesioni, di nome: Sap e Sas Institute.


Fra i candidati (quattro) alla sostituzione dell’uomo Ibm ci sono elementi della comunità opensource e dell’industria It tradizionale.


Comunque sia, il consiglio di Eclipse deve ancora nominarli, dopodiché si passerà alla votazione, da tenersi il prossimo anno.


Il ceo cosiì eletto coordinerà un consiglio che manovrerà i rapporti con la comunità per quanto riguarda le tematiche di sviluppo, che pianificherà gli obiettivi e che detterà anche le fasi architetturali da rispettare, per assicurare che le Api create siano conformi alle linee guida, ovviamente orientate all’interoperabilità delle soluzioni.


Eclipse sarà maggiormente strutturato anche a livello di membership. Saranno categorizzati gli sviluppatori strategici e quelli di plug-in e uno spazio particolare lo avranno i creatori di interfacce.


Per partecipare all’organizzazione, stante la mancanza dei fondi di Ibm, i membri pagheranno una quota, ancora da definirsi.


Cambierà anche la Eclipse Common Public License (Cpl), che dovrebbe garantire l’accesso royalty free alle Api.


Può anche darsi, alla fine, che il progetto cambi nome.


Ma questo poco importa. Conterebbe di più la partecipazione di Sun.

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