E uno smartphone basato su Xbox?

Per recuperare le quote perdute nel mobile, Microsoft potrebbe affidarsi al suo staff più consumer. Domande alla ricerca d’una possibile rielaborazione dell’iPhone in salsa Silverlight.

Nei molti articoli che ho dedicato agli smartphone, poco ho scritto di Microsoft e delle sue versioni di Windows per il segmento mobile. Ho preso piena coscienza di questo fatto ascoltando una nuova presentazione di Silverlight, l’ambiente di esecuzione di applicazioni interattive che per buona parte compete con Adobe Flash. Silverlight ha solo due anni e sta crescendo bene, insieme ad altre iniziative della Casa di Remond, ad esempio Bing e le sue strategie. Ma torno subito al punto: perché ho scritto poco di Windows Mobile?

Semplice: curiosando in Rete non ho mai trovato spunti interessanti, né chicchessia mi ha cercato per propormi informazioni come invece è successo per altri fornitori. Ritenendo il disinteresse per Microsoft una mia colpa, ho iniziato una ricerca mirata. Secondo Canalys, in un anno Microsoft Mobile ha perso il 33% delle sue quote di venduto, passando dal 13,6% all’8,8% del mercato. Mi sono in parte tranquillizzato: una piattaforma con tante difficoltà è certo meno visibile di quelle che stanno cercato di prenderne le quote.

La domanda è allora diventata: come mai Microsoft Mobile ha perso un terzo della sua quota? Semplicemente iPhone ha imposto una mutazione genetica che ha spiazzato le specie preesistenti. D’altronde storicamente Microsoft è nata per sviluppare software intorno al PC Ibm ed ha mantenuto molto di quella visione orientata al PC come dispositivo per il business. A molti, Windows Mobile è sempre sembrata la piccola finestra di un PC piccolo piccolo che incidentalmente telefonava. Ben poca rilevanza hanno avuto Office o Exchange mobili su dispositivi consumer.

Senza che io lo volessi, la domanda s’era trasformata ancora, diventando: gli smartphone sono PC tascabili e telefonanti?
La mia risposta è un secco “no”. I pronipoti dei telefonini sono “social network appliances”, dispositivi inerentemente sociali. Ecco perché l’approccio di Apple e Google risulta assolutamente in sintonia con il mercato: attira l’utente finale e spinge lo sviluppatore a scrivere user generated software . E a tutti, quindi anche a Microsoft, serve un dispositivo attraente per l’utente finale e per il quale valga la pena programmare. A questo punto erano necessari maggior dettagli tecnici.

Mi sono quindi chiesto: Microsoft ha competenze lato consumer e lato piattaforma? Ahimé, non ero in grado di rispondere: conosco le risorse a disposizione ma non sono in grado di valutarne l’adattabilità agli specifici contesti. Mi è venuto in aiuto un post di John Carrel, un ex Microsoft che ha lavorato nell’IPTV project. Secondo Carrel la proprietà forte di Microsoft è .Net, il framework di programmazione, che nella sua opinione viene promosso male ma che è il migliore sul mercato. Risolto il secondo punto, Carrel ha una soluzione anche per il primo: l’unità Microsoft più vicina al mercato consumer (e non alle aziende) è quella di Xbox, per cui facciamole sviluppare anche un’interfaccia utente per dispositivi tascabili!
Nella mia testa per aver successo in tasca serve anche la funziona “portafogli”, ovvero un variegato ed affidabilissimo sistema di pagamenti elettronici verso banche negozi ed anche singoli utenti, ma al momento possiamo trascurare questo punto.

Questa era la risposta finale alla mia domanda. Microsoft Mobile è poco visibile perché sta perdendo importanza sul mercato. Forse avrebbe in casa le competenze necessarie per reagire, principalmente .Net, Silverlight e la divisione Xbox, ma forse non le proporrà tutte insieme e con la giusta confezione. Difficilmente se ne starà alla finestra.

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