E se ritornassimo a parlare di upgrade?

Dalle Nazioni Unite un invito: non sarebbe male impostare una seria politica di riciclo anche per un prodotto commodity come un pc

11 marzo 2004 Ci vogliono dodici (12) anni (più o meno)
perché un albero del sughero produca la corteccia buona per fare i tappi per le
bottiglie di vino.
Basta un’allegra compagnia di quattro bevitori per
volatilizzare in un amen il prodotto di così tanta fatica.
Ecco perché
sarebbe importante attivare una seria attività di riciclo di un così nobile
risultato dell’evoluzione naturale, utilmente sfruttato dall’uomo.
E c’è,
per inciso, chi si sta provando a farlo.

Così come c’è chi sta pensando
alla tematica del riciclo di un prodotto delle fatiche umane che va per la
maggiore, il computer.
Sono le Nazioni Unite, per mezzo
della connessa università, che ha condotto uno studio che ha decretato che,
normalmente, sono necessari, per costruire un’accoppiata computer-monitor, 1,8
tonnellate di elementi naturali.
Troppo: ecco perché non sarebbe male
impostare una seria politica di riciclo che, stanti così le cose dell’economia,
dovrebbe essere, anch’essa, globalizzata.
In termini pratici, per fabbricare
un desktop e un monitor da 17 pollici servono 240 chili di carburante fossile,
22 di elementi chimici e 1.500 chili di acqua.
In termini di peso totale,
tanto quanto serve per costruire una macchina di media cilindrata. Riciclare,
dunque.
Sarebbe rispettoso e conveniente, nei confronti di tutti, essendoci
di mezzo la natura.
Ma, anche pensare bene all’opinione che si ha
dell’attuale computer che si possiede.
Il vortice del consumo, in cui anche
il pc ormai rientra (in termini economici, si dice che è diventato una
commodity) ha reso desueto un tipo di ragionamento che si faceva fino a cinque
anni fa: l’aggiornamento dello stesso.
Al Palazzo di vetro, insomma, si
chiedono retoricamente: “e se, prima di cambiare un pc contassimo fino a
dieci e pensassimo, invece, di aggiornarne qualche componente
?”.

Sicuramente, il senso, è questo, si risparmierebbero molte risorse naturali
necessarie a comporre il prodotto finito completo.
Per esempio, fanno
notare, per produrre 32 Mb di Ram (la memoria è uno dei motivi che spinge a
cambiare un pc, mentre una volta si era usi inserire nuova memoria in quello che
si possedeva) ci vogliono 1,7 chili fra combustibili ed elementi chimici, e solo
32 chili di acqua.
Trattasi, allora di azione preventiva al riciclo.
Che
poi è anche un riciclo delle idee e delle menti che le partoriscono.
Il
suggerimento arriva dalle Nazioni Unite.
Quindi, per sineddoche, da tutti
noi.
Che ne penseranno i produttori di computer e monitor?
Non si sa:
chiediamoglielo.

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