E Ibm apre quattro centri Soa

Un poker di centri di competenza per la diffusione delle architetture orientate ai servizi.

24 maggio 2004

Austin (Texas), Delhi (India), Hursley (Inghilterra) e Pechino (Cina) sono le capitali delle Service Oriented Architecture secondo Ibm.


In queste quattro località, infatti, Big Blue ha aperto altrettanti centri di competenza per le Soa, o, meglio, per la loro configurazione e diffusione nel mondo degli utenti.


Li ha chiamati, infatti, Design Center, proprio a evidenziare la componente ingegneristico-progettuale, un misto incrociato di It e business, business e It, che trova compimento solo se è coinvolto l’utilizzatore del servizio.


Potrebbero definirsi laboratori operativi, di educazione all’utilizzo del software di Ibm (da WebSphere a Tivoli) abilitante la costruzione di architetture basate sui servizi, il cui fine è l’on demand.


I quattro Design Center, che si uniscono ai centri di eccellenza sulle Soa della Ibm Global Services, sono stati presentati allo speciale summit con i Cio delle società appartenenti alla Global 1000 che Ibm ha dedicato alle architetture Soa la scorsa settimana a Toronto.

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