E’ guerra di cifre sull’e-commerce italiano

La School of Management del Politecnico contesta i dati forniti nella giornata di ieri da Kelkoo. La quale risponde. Ecco una sintesi delle due posizioni.

Hanno suscitato polemiche i dati presentati nella giornata di ieri da Kelkoo sul mercato italiano del commercio elettronico.
La società, citando i dati elaborati dal Centre for Retail Research” di Nottingham, parla infatti di un 2010 chiuso a quota 10,25 miliardi di euro, pari a un tasso di penetrazione sul totale retail del 3,3%.
Dissentono fermamente da queste cifre la School of Managemement del Politecnico e Netcomm, che ribadiscono le loro stime presentate nell’ambito dell’Osservatorio eCommerce B2c: 6,5 miliardi di euro il valore delle vendite da siti italiani verso consumatori sia italiani sia stranieri e 7,8 miliardi il valore acquistato da italiani su siti italiani o stranieri.

Le cifre espresse nell’Osservatorio includono le vendite di prodotti e servizi, e dunque anche quelle merceologie che Kelkoo esclude, vale a dire bigliettistica e assicurazioni.
A maggior ragione, dunque, Netcomm e Politecnico non concordano sulle cifre espresse da Kelkoo, che, secondo il perimetro specificato, non dovrebbero superare i 2,5 miliardi di euro.
In ogni caso, si legge sulla nota rilasciata ieri da Politecnico e Netcomm, il nuovo standard di misurazione globale dell’e-commerce (Global eCommerce Measurement Standard) ” include il turismo e la vendita di biglietti. Ci chiediamo allora quale sia la definizione realmente adottata”. Inoltre, si precisa, consultando il sito del “Centre for Retail Research”, emerge che ”il tasso di penetrazione del commercio elettronico in Italia è nel 2009 pari allo 0,8% coerente con l’1% stimato dal Politecnico e Netcomm nel 2010”.

Alla nota del Politecnico e di Netcomm Kelkoo risponde con una ulteriore nota nella quale difende il metodo di indagine del Crr, sottolineando come l’Istituto abbia effettuato indagini su un campione più grande di retailer. Inoltre, si legge nella nota ” La ricerca del CRR è a livello europeo ed è la prima ad applicare il nuovo standard in questo modo. Non contestiamo il fatto che in Italia la ricerca di Netcomm abbia applicato il nuovo standard, ma Netcomm non ha analizzato anche tutte le altre nazioni presenti nel nostro report”.
Da parte sua, il country manager di Kelkoo Italia si attiene alla stessa linea: ”E’ stato censito un campione più numeroso rispetto a quello del Politecnico, che include anche player internazionali che vendono in Italia, non inclusi nelle analisi di NetComm. ‘è poi una discrepanza dal punto di vista temporale. Il report presentato a novembre dalla School of Management del Politecnuico era riferito ai dati rilevati tra giugno 2009 e giugno 2010, mentre i nostri si riferiscono a fine 2010, Natale incluso”.
Infine, ed è questa l’ultima precisazione da parte di Zollo, è vero che le stime che compaiono sul sito del Crr attesterebbero il tasso di penetrazione dell’ecommerce nel 2009 allo 0,8%, ma quel dato è stato giudicato sottostimato da parte di importanti player del settore, presenti anche in Italia, che dunque hanno riaccostato la loro stima a quel 3,3% espresso nella ricerca.

Da entrambe le parti si legge la richiesta di incontrarsi per cercare un confronto sul tema. E si spera che la richiesta non sia solo un pro forma.

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