Dylog: non è tutto cloud quel che fa business

Riferirsi all’offerta software di Dylog Italia per il mercato dei commercialisti e degli studi professionali significa riassumere la storia e le competenze di un gruppo all’interno del quale, tra il 2005 e il 2006, sono entrate a far parte anche Buffetti e SeaSoft. Una puntualizzazione obbligatoria, secondo Michele Pacifico, Direttore Mercati Software Commercialisti, Consulenti del lavoro e Amministratori di Immobili Dylog Italia e Gruppo Buffetti, chiamato a raccontare la genesi di Expert Up e di eBridge.
«Sviluppato nel polo produttivo torinese di Dylog per sostituire un prodotto a cui in parte deve il nome, Expert Up – ci spiega – è una soluzione sviluppata in tecnologia .Net e basata su un impianto di database relazionali grazie al quale è in grado di garantire perfetta integrazione tra i moduli contabili, dichiarativi, paghe e parcellazione di studio. eBridge arriva, invece, dal polo di competenza di Catania di SeaSoft, ed è storicamente veicolato sul mercato attraverso la rete Buffetti, mentre il medesimo prodotto è stato esteso al resto della rete Dylog con il brand Norma».
Tecnologia alla base e target di clientela del tutto differenti caratterizzano la doppia offerta firmata Dylog Italia che, nel caso di Expert Up si rivolge a studi professionali strutturati ai quali offre una suite di moduli utili a rispondere anche alle esigenze dei consulenti di lavoro lasciando a eBridge la proposizione di un’offerta più agile, con meno requisiti hardware e per un numero di postazioni contenuto.

Professionisti in cerca di un nuovo ruolo

Con circa 9mila soluzioni per i commercialisti installate in tutta Italia e altre 3.500 da afferire al mercato dei consulenti del lavoro, lo spaccato offerto da Pacifico appare chiaro.
«Accomunati da un ruolo di intermediario tra il fruitore finale del servizio normato e l’Agenzia delle Entrate, entrambe le professioni – ci spiega –, si trovano di fronte a una rivoluzione che, seppur in atto, è ancora lontana dall’avverarsi del tutto. Sia la Fatturazione Elettronica obbligatoria nei confronti della Pa sia il più recente modello 730 precompilato – continua Pacifico – esemplificano come lo Stato stia sempre più delegando una serie di attività all’intermediario, ossia al professionista, che, però, nella corsa verso la digitalizzazione, vede sminuito il proprio ruolo di consulente nei confronti dell’utente finale. Quali attori della medesima catena tocca allora alle software house far emergere il vero valore dei professionisti al di là degli adempimenti formali». Per Pacifico, infatti, «il commercialista deve trasformarsi in un professionista in grado di dare il giusto peso e valore al suo ruolo consulenziale».

Contabilità condivisa per un network collaborativo

Con l’ambizione di porsi quale interlocutore unico nei confronti delle necessità dello studio professionale, Dylog propone a compendio delle linee Contabile, Fiscale e di Gestione dello studio anche la Linea Lavoro e una serie di moduli aggiuntivi per l’archiviazione ottica e la gestione dei file telematici, così pure banche dati, un portale Consulenza Online dove sono integrati contenuti redazionali, dottrinali e documentali, e Documenti Online per scambiare documenti e informazioni e riceverne dai propri clienti.
Quest’ultima soluzione Web è a disposizione anche degli amministratori di immobili e condomini il cui prodotto di punta Dylog è rappresentato dalla linea City, della quale si contano circa un migliaio di installazioni, mentre altre 1.500 sono imputabili a Condominio Gestionale commercializzato esclusivamente attraverso la rete Buffetti.
«Come nel resto dei mercati professionali normati di recente – puntualizza Pacifico – il profilo degli utenti è estremamente eterogeneo». Da qui la proposizione di City Facile, un’offerta entry level per chi si avvicina alla professione e necessita di strumenti facili e di uso immediato, mentre il prodotto mainstream City si rivolge agli amministratori più strutturati, che necessitano di moduli aggiuntivi per gestire tutte le attività dello studio in maniera più completa. La linea City Up nasce, infine, da un’infrastruttura tecnologica ricalcata su quella di Expert Up e prevede anche la gestione avanzata degli adempimenti fiscali.
«Un elemento importante perché, in base alla nostra esperienza – puntualizza il manager –, molti amministratori di immobili si stanno appropriando della gestione fiscale dei clienti, non delegandola più al commercialista in quanto fonte di introito aggiuntivo ed elemento in più per differenziare la propria offerta».

Dall’on premise al cloud per digitalizzare i professionisti

Proprio per venire incontro ai trend in atto, Dylog ha deciso di far evolvere in direzione cloud la propria offerta tecnologica.
«A oggi – afferma Pacifico – le installazioni per le nostre soluzioni gestionali core, ossia Linea Contabile, Linea Fiscale e Linea Lavoro, prevedono ancora un set up di tipo client/server anche se è in uso già da tempo, in hosting, la modalità Software as a Service, da qualcuno impropriamente denominata cloud. Così come per la stragrande maggioranza degli altri player sul mercato – tiene a precisare Pacifico –, non esiste ancora per la nostra offerta in questo specifico segmento di mercato un impianto cloud nativo al quale guardiamo comunque con interesse, insieme alla fruizione dei contenuti da device mobili».
Con un parco clienti che, per la maggior parte, ha installato eBridge ed è concentrato in studi sotto le dieci postazioni di lavoro, anche per Dylog Italia gli aspetti di interesse esulano dai classici ambiti gestionali e si spingono, invece, verso la gestione documentale, la collaboration tra studio professionale e cliente, l’organizzazione e il monitoraggio dei processi di lavoro «che meglio si sposano con una proposizione di natura cloud».

Mobile e app per consulenti in movimento

Il tutto facendo i conti con una realtà che, a oggi, vede ancora molto bassa la penetrazione sul parco installato della propria proposta in SaaS «sia per la volontà della maggior parte degli studi professionali di tenere i dati in casa, sia per la necessità di essere always on, a prescindere da disservizi di rete o disponibilità dell’infrastruttura di trasmissione» conferma Pacifico.
A remar contro, in alcuni casi, ci si mette anche lo spaccato demografico offerto dall’Ordine Nazionale dei Commercialisti secondo cui, la fascia più popolata dei professionisti in attività appartiene a quella tra i cinquanta e agli oltre sessant’anni, mentre la definizione di “giovane commercialista” è riferita ai professionisti con meno di 43 anni.
«Di buono, invece, c’è che la fase di trasformazione normativa è in atto e con essa quella tecnologica che riguarderà tutti i player del mercato» ricorda fiducioso Pacifico confidando anche in un’azione costante da parte del Governo attuale e di quelli futuri.

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