Dodici stati degli Usa vogliono bloccare Windows 98

I guai per Microsoft sembrano non finire mai. Una nuova azione legalepotrebbe ritardare ulteriormente il rilascio del sistema operativo dellacasa di Bill Gates. Ma le ripercussioni sul retail e sulla computerindustry in generale spaventano Wall Street.

La prossima settimana potrebbe essere aperta una causa senza precedenti
neanche negli Stati Uniti. Dodici procuratori generali di altrettante
nazioni statunitensi hanno intenzione di muovere una causa comune contro
Microsoft per bloccare il rilascio di Windows 98, previsto a giugno.
L’accusa sarebbe sempre quella di violazione di decreti antitrust con
l’inserimento di Internet Explorer nel sistema operativo o, comunque, nel
possibile bundle dei prodotti. Il riferimento è tanto a un decreto del
1995, in base al quale la Corte Usa avrebbe dovuto dare parere favorevole
sui contenuti delle licenze delle future versioni del sistema operativo,
quanto alla più recente (11 dicembre scorso) ingiunzione del giudice Thoma
s
Penfield Jackson, contro la quale Microsoft ha sporto un appello tuttora in
corso di discussione.
Microsoft, attraverso i propri portavoce, ha fatto sapere che sta
cooperando con i procuratori generali di questi dodici stati, al fine di
assicurare loro che Windows 98 è totalmente conforme ai contenuti del
decreto sul consenso del 1995. Parallelamente ai dodici procuratori
generali si sta muovendo il Dipartimento di Giustizia e si potrebbe
arrivare a un’azione "coordinata" nei confronti della società di Redmond.
Bill Gates e soci, intanto, mobilitano l’opinione pubblica e, soprattutto,
quella degli analisti di Wall Street. La tesi è chiara: "Se bloccate
Windows 98, non danneggiate solo Microsoft, ma tutta l’industria del
computer"
.
I primi a risentirne sarebbero i costruttori di pc, cui Microsoft dovrebbe
rilasciare Windows 98 in anticipo, cioè entro le prossime due settimane,
subito seguiti da tutte le software house e i fornitori di periferiche
basate sul sistema operativo di Microsoft. Un ritardo sul rilascio di
quest’ultimo instaurerà una catena di ritardi. L’ipotesi trova d’accordo
diversi analisti del settore e preoccupa non poco soprattutto la massa di
rivenditori che hanno già preparato tutta la campagna per il lancio di
Windows 98.
Il retail non è l’unico segmento del mercato ad aspettare le decisioni dei
dodici stati con il fiato sospeso. Anche tutti i piani dei costruttori
hardware, che avevano pianificato il rilascio di dispositivi basati
sull’Usb (Universal Serial Bus), sono destinati a saltare. L’ultimo
censimento dell’Usb Forum aveva calcolato che circa il 90% dei 200 membri
era pronto a sfruttare le potenzialità dell’architettura introdotta da
Windows 98 non appena il sistema operativo fosse stato rilasciato. Stime a
caldo di alcuni di questi hanno misurato in un calo del 20% delle vendite
pianificate la possibile perdita determinata dal ventilato ritardo.

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