Dl Fare, fondi agevolati per l’acquisto di nuovi beni aziendali

Lo strumento mira ad accrescere la competitività del sistema produttivo e a migliorare l’accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese che investono in hardware, software e tecnologie digitali. Ma anche in attrezzature nuove di fabbrica a uso produttivo.

E’ stato pubblicato
in Gazzetta Ufficiale il decreto che il Ministro dello Sviluppo Economico ha emanato di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze e
attuativo della norma del Dl Fare, la cosiddetta “nuova Sabatini”
(decreto legge 21 giugno 2013, n. 69 convertito con modifiche in legge 9
agosto 2013, n. 98). Tale decreto istituisce un nuovo
strumento per accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese e
migliorare l’accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese.

Lo strumento
si rivolge alle Pmi, operanti in tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura
e pesca, che realizzano investimenti (anche mediante operazioni di leasing
finanziario) in macchinari, impianti, beni strumentali di impresa e
attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, nonché investimenti in
hardware, software e tecnologie digitali.

Più in dettaglio, la misura prevede la costituzione presso Cassa
Depositi e Prestiti
(Cdp) di un plafond di risorse (fino a un massimo
di 2,5 miliardi di euro, eventualmente incrementabili con successivi
provvedimenti fino a 5 miliardi) che le banche e gli intermediari
finanziari, previa adesione a una o più apposite convenzioni tra il Mise (
sentito il Mef), l’Associazione Bancaria Italiana (Abi) e Cdp,
potranno utilizzare per concedere alle Pmi, fino al 31 dicembre 2016,
finanziamenti di importo compreso tra 20.000 e 2 milioni di Euro a fronte
degli investimenti sopra descritti. La concessione da parte del
Mise di un contributo in favore delle Pmi copre parte degli interessi
a carico delle imprese sui finanziamenti bancari sopra citati, in
relazione agli investimenti realizzati.

Lo stanziamento complessivo
di bilancio è pari a 191,5 milioni di euro per gli anni 2014-2021.
Il contributo è pari all’ammontare degli interessi, calcolati su un piano
di ammortamento convenzionale con rate semestrali, al tasso del 2,75%
annuo per cinque anni.

La misura prevede inoltre la possibilità di beneficiare
della garanzia del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese,
fino alla misura massima prevista dalla vigente normativa (80%
dell’ammontare del finanziamento), sul finanziamento bancario di cui al
punto 1, con priorità di accesso.

Per quanto riguarda la procedura per la concessione del contributo, è stato
previsto un meccanismo automatico e di accesso semplificato. Infatti,
l’impresa presenta alla banca, all’atto della richiesta del finanziamento, una
dichiarazione-domanda per l’accesso al contributo ministeriale, attestando il
possesso dei requisiti e l’aderenza degli investimenti alle previsioni di
legge. Una volta che la banca ha adottato la delibera di finanziamento, il Mise
procederà in tempi molto contenuti, alla concessione del contributo e a darne
comunicazione all’impresa.

L’erogazione
del contributo è prevista al completamento dell’investimento autocertificato
dall’impresa ed è effettuata in quote annuali secondo il piano di erogazioni
riportato nel provvedimento di concessione.

Il termine
iniziale di apertura dello sportello per la presentazione delle domande alle
banche e agli intermediari finanziari aderenti alla Convenzione tra
Mise-Cdp-Abi sarà fissato con circolare della Direzione generale per
l’incentivazione delle attività imprenditoriali di prossima emanazione.

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