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Digitale per il lusso: blockchain fa tracciare i diamanti

Il gruppo De Beers ha annunciato di aver tracciato con successo cento diamanti di alto valore, dalla miniera al commercio al dettaglio, attraverso la tecnologia blockchain. L’iniziativa si avvale di una piattaforma denominata Tracr, che è stata realizzata insieme a cinque produttori leader di diamanti: Diacore, Diarough, Kgk Group, Rosy Blue Nn e Venus Jewel.

Tracr funziona come una piattaforma che memorizza Id globali unici per ogni diamante, memorizzando attributi individuali come il carato, il colore e la nitidezza, integrati con i sistemi di registrazione esistenti dei partecipanti.

I dati vengono verificati in ogni fase del viaggio del diamante, “consentendo agli utenti di avere il pieno controllo di ciò che condividono con gli altri partecipanti mediante controlli della privacy”, come afferma De Beers. La piattaforma dovrebbe essere lanciata quest’anno ed essere aperta a tutto il settore.

Blockchain fornisce la garanzia della tracciabilità

Il team di progetto Tracr ha dimostrato di essere in grado di tracciare con successo un diamante lungo la catena del valore, fornendo una garanzia di tracciabilità dei beni in un modo che prima non era possibile“, ha dichiarato in una nota Bruce Cleaver, ceo del Gruppo De Beers.

In origine l’azienda ha reso pubblico il suo progetto pilota blockchain nel tentativo di coinvolgere l’industria in generale nella partecipazione. Rimangono infatti molte preoccupazioni circa l’autenticità e la consegna delle pietre preziose e, in particolare, circa il loro utilizzo per finanziare i conflitti.

Un rapporto investigativo di Global Witness alla fine dello scorso anno ha rilevato che diamanti di sangue provenienti dalla Repubblica Centrafricana (Rca) venivano commercializzati su Facebook.

L’introduzione della blockchain risponde anche al crescente numero di clienti che chiedono garanzie che i diamanti non siano stati utilizzati per finanziare i conflitti.

Oltre a consentire ai consumatori di accertarsi dell’origine delle gemme che acquistano, il sistema potrebbe essere utilizzato per registrare la purezza di ogni pietra così come viene estratta e poi seguirla attraverso le molteplici transazioni che l’hanno portata ai dettaglianti.

Sembra che la piattaforma blockchain non sostituirà l’attuale sistema della società di tracciare le transazioni e l’autenticazione dei diamanti. Sarà invece utilizzato insieme agli strumenti esistenti.

Quella del colosso dei diamanti non è l’unica iniziativa di questo tipo. Il mese scorso è stata lanciata anche TrustChain, un’iniziativa di Ibm a fianco di un consorzio di aziende del settore dell’oro e dei diamanti per confermare la provenienza dei gioielli lungo tutta la catena di fornitura.

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