Di nuovo in azione i mistery shopper di Microsoft

Continua l’attività della filiale italiana contro i software illegali. Stavolta è toccato all’Emilia Romagna, dove sono stati individuati 15 punti vendita che offrivano pacchetti pirata

I “mistery shopper” di Microsoft Italia sono di nuovo entrati in azione, stavolta in Emilia Romagna, con in metodi che già in passato hanno suscitato non poche polemiche tra i rivenditori. A Bologna sono stati trovati sette punti vendita non in regola su 47 controllati, proporzione in crescita del 4,8% rispetto a tre anni fa. A Reggio Emilia otto negozianti su 23 hanno venduto software pirata. Non si sa per ora quali provvedimenti siano stati avviati contro i punti vendita non in regola.

Microsoft ha comunicato che una vendita di software illegale è stata segnalata da una cliente, che una volta accortasi di avere un pacchetto illegale nel pc appena acquistato ha avvisato le autorità giudiziarie. Le stesse verifiche dei mistery shopper, stando a quanto segnalato da Microsoft, partono in seguito alle segnalazioni dei consumatori. In genere il software illegale viene venduto a un prezzo inferiore a quello di listino o viene ceduto gratis in cambio dell’acquisto dell’hardware.


Secondo i dati rilasciati da Bsa (Business Software Alliance) nel 2000 la pirateria informatica avrebbe arrecato danni per 3,4 miliardi di dollari nella sola Europa. In Italia si stima che il 46% del software in circolazione sia illegale con perdite economiche pari a circa 900 miliardi di lire.

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