Dentro il Rfid il futuro del fashion

Da Gruppo Aton 4 isole tecnologiche per proteggere il made in Italy, controllare il mercato grigio, tutelare l’autenticità dei capi e arricchire la cosiddetta “shopping experience”.

Applicare un tag Rfid ai principali anelli della filiera del tessile per ottenerne una serie di benefici. Ci ha pensato Gruppo Aton, che attorno alle potenzialità dell’identificazione in radiofrequenza nella supply chain del fashion, ha messo a punto quattro isole tecnologiche dedicate a logistica di magazzino, lotta al mercato grigio, anticontraffazione e miglioramento dell’esperienza d’acquisto.

Presentate nel corso della recente Settimana della Moda a Milano, in un evento patrocinato dal Cedites, organizzazione senza fini di lucro acquisita a inizio anno da Loft Media Publishing, che oltre tre anni fa ha dato vita a Rfid Italia, le quattro isole tecnologiche potrebbero presto diventare un’installazione permanente per far toccare con mano i rendimenti garantiti, in termini di Roi, dalla tecnologia Radio frequency identification.

Ne è convinto Mimmo Marchetti, director enterprise mobility projects del Gruppo Aton che, in una nota ufficiale, ha sottolineato la possibilità di ottenere un pieno ritorno dell’investimento entro 6 mesi dall’avvio del progetto, l’abbattimento del 100% dei costi legati al controllo del mercato grigio, l’incremento rispettivamente nell’ordine del 50 e del 90%, in termini di velocità di spedizione e di controllo in fase di confezionamento.

Nello specifico, l’applicazione dei tag Rfid nella logistica di magazzino consentirebbe di rendere più efficiente il processo di gestione dei capi controllando la coerenza fra quantità e tipologia riportate nella bolla di carico rispetto a quanto atteso. Attraverso un lettore Rfid Bluetooth tascabile, che trasmette a uno smartphone i dati contenuti nel tag, l’emissario di un brand può verificare in tempo reale se un negozio non autorizzato espone capi in modo fraudolento.

Nella lotta al mercato grigio, la vera innovazione non consiste solo nella possibilità di controllare la regolarità della catena distributiva, ma anche nell’ottenere informazioni più dettagliate e relative all’anello della supply chain dove si è verificata la violazione del contratto. Allo stesso modo, in tema di anticontraffazione, le potenzialità dei tag Rfid accoppiati alle etichette ottiche QrCode, permettono ai consumatori di verificare l’originalità del capo acquistato.

Realizzata in collaborazione con la milanese The Big Space, l’isola tecnologica dedicata alla shopping experience si basa sull’interazione dei capi dotati di etichetta intelligente con Magic Mirrow, uno specchio che riconoscendo il capo d’abbigliamento taggato, propone al consumatore che lo indossa varianti di colore, abbinamenti con altri capi offrendo, al contempo, la possibilità di condividere sul proprio social network di riferimento l’intero processo d’acquisto.

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