Datamatic prossima ai 400 milioni di euro

Nel 2010, la crescita del distributore milanese dovrebbe assestarsi fra il 7 e l’8%. Il responsabile pianificazione finanziaria e controllo di gestione, Daniele Riviera, spiega come.

Parte dal lontano 1973 Daniele Riviera (nella foto). Chiamato a dare i numeri di Datamatic, il responsabile pianificazione finanziaria e controllo di gestione, in azienda dal 2001, narra di un primo decennio caratterizzato dall’accordo con Dysan, «che segna l’ingresso di Datamatic nel mercato del materiale di consumo e del magneto ottico» per poi proseguire, negli anni 80, con la creazione di una filiale a Roma e la commercializzazione delle prime periferiche a marchio Samsung ed Epson.

A segnare il passo è, però, il decennio successivo grazie all’introduzione della partnership con Acer, al lancio, nel 1996, della catena di negozi Wellcome, che raggiunge presto i cento affiliati, e all’apertura di diversi cash & carry sul territorio nazionale. «Ma quello che, fino al 2000, era un mercato in forte espansione, con crescite a due cifre, alte marginalità e vento della New economy in poppa, diventa ben presto uno scenario caratterizzato da prezzi in calo, una domanda che rallenta e una crisi prima finanziaria, poi economica».

«I risultati sono sotto gli occhi di tutti – riprende Riviera – e si concretizzano in operatori che diminuiscono e in meno risorse per chiunque». Ma è proprio in questo scenario che nasce la “nuova” Datamatic «che, interpretando il decremento dei margini ha lavorato sia sui propri canali di vendita, che sui nuovi prodotti dando vita a una nuova divisione dedicata alla grande distribuzione e potenziando la rete dei cash & carry che, negli ultimi dieci mesi, sono ulteriormente cresciuti di quattro unità, raggiungendo quota venti».

Anche la diversificazione dei prodotti è andata incontro all’esigenza crescente, per Datamatic, di essere identificato come un distributore broadliner accreditato da circa 10.000 referenze a stock e quasi 300 vendor a listino, di cui Mediacom, Ecolaser e Indigo Italy in qualità di brand proprietari. Ciò detto, l’ulteriore protagonista del ritratto tratteggiato da Riviera è il sistema finanziario «che, negli ultimi anni, ha messo in difficoltà non pochi attori sul mercato».

La risposta di Datamatic è stata «una maggiore attenzione alla redditività aziendale, con una crescita dei volumi e dei margini e un’attenta gestione dei costi, la cui incidenza sul fatturato – è l’ulteriore sottolineatura – è costantemente diminuita nel corso degli anni». A contribuire ulteriormente sono state anche «una gestione oculata dei capitali e il reinvestimento degli utili prodotti per finanziare la crescita».

In questo modo, seppur lontano dai tempi d’oro di una redditività che, nel 2001, era prossima al 7%, nel 2009, «grazie ai 366 milioni di euro di fatturato, ci siamo avvicinati al 5% invertendo il trend decrescente riportato negli ultimi tre anni dalla nostra azienda» conclude Riviera. Con questo, nel 2010 la crescita di Datamatic si attesterà fra il 7 e l’8%, «con un fatturato prossimo ai 400 milioni di euro, espressione di un trend di crescita ben superiore a quello ipotizzato da Sirmi».

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