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Database, Oracle rende autonomo NoSQL

Nel contesto dei rilasci relativi alla strategia per un database autonomo, Oracle ha annunciato la disponibilità di Autonomous NoSQL Database come servizio.

Progettato per carichi di lavoro che richiedono risposte veloci e prevedibili a fronte di operazioni semplici, il servizio di database autonomo permette agli sviluppatori di implementare applicazioni su scala massiva come personalizzazione dell’interfaccia utente, carrelli della spesa, rilevamento online delle frodi, giochi e pubblicità.

Con funzionalità di automazione e machine learning, Oracle Autonomous NoSQL Database rende disponibile un database NoSQL con il 99,5% di disponibilità.

Come database completamente gestito, Oracle Autonomous NoSQL Database è pensato per applicazioni NoSQL che richiedono bassa latenza, flessibilità dei modelli di dati e scalabilità elastica.

Avvalendosi delle API gli sviluppatori possono concentrarsi sulla realizzazione delle applicazioni senza preoccuparsi di dover gestire server, espansione dello storage, distribuzione di cluster, installazione di software o backup.

Gli sviluppatori possono indicare il throughput e la capacità che desiderano, e le relative risorse vengono allocate e scalate di conseguenza per rispettare i requisiti di carichi di lavoro dinamici.

Basato su Oracle Cloud Infrastructure, il portafoglio di database autonomo automatizza i principali processi di gestione come patching, ottimizzazione e aggiornamento così da mantenere automaticamente sempre attive le infrastrutture critiche. Oracle Autonomous NoSQL si affianca a Oracle Autonomous Transaction Processing e Oracle Autonomous Data Warehouse, resi disponibili negli scorsi mesi. Ciascun servizio di database in cloud è ottimizzato per un carico di lavoro specifico.

Autonomous NoSQL Database, il set di funzionalità

Il database supporta API key-value, inclusa una API SQL dichiarativa e interfacce a linea di comando insieme a modelli flessibili per la rappresentazione dei dati, compresi quelli relazionali e quelli JSON ad-hoc.

Il servizio mette a disposizione un linguaggio SQL non proprietario che fornisce interoperabilità tra i modelli di dati relazionali standard e quelli JSON.
Tra le opzioni di deployment vi è anche la possibilità per gli utenti di far girare la stessa applicazione nel cloud piuttosto che on-premise senza vincolo di piattaforma.

Grazie alla disponibilità di un SDK e al supporto di linguaggi diffusi come Python, Node.JS e Java, Oracle propone una soluzione intuitiva per lo sviluppo applicativo per connettersi facilmente a Oracle Autonomous NoSQL Database.

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