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Data gravity, quando è il dato a stabilire il centro del processo

Sono numerose le discussioni sorte recentemente intorno al significato del concetto di data gravity e una iniziale sintesi porta a dire che oggi non sia difficile spostare le risorse di computing quanto invece sia più complesso trasferire i dati.

Quindi la domanda che ci si dovrebbe porre è se sia corretto dire che ovunque siano i dati, quel luogo sarà il loro sistema di elaborazione, ovvero che siano i dati a rendere utile un processo e non viceversa.

Secondo Andrea Sappia, Solutions Architect Italy di Infinidat, parlando di dati aziendali è importante capire come si possa sfruttare i nuovi modelli IT garantendo la sicurezza delle informazioni, senza aggiungere nuove norme sulla privacy che contribuirebbero solamente a peggiorare la situazione.

Un esempio ce lo offrono i cloud provide che operano a livello mondiale( Amazon, Google e Microsoft), che sono efficienti nella creazione di dati perché ben posizionati nei principali nodi Internet disponibili.

La data gravity indirizza il processo di business

Con il concetto di data gravity si intende dire che i dati creeranno una forza di gravità e, di conseguenza, guideranno tutto il resto del processo, incluso il computing.

Un esempio di design moderno prevede che i dati del cliente salvati sull’infrastruttura locale, resi anonimi poiché il GDPR rende più complesso lo spostamento di informazioni, siano inviati al cloud, analizzati e inviati nuovamente all’infrastruttura iniziale, dove poi possono essere nuovamente mixati ai dati locali.

Andrea Sappia Infinidat

Ma quando si tratta di lavorare con i dati nel cloud, spiefga Sappia, può sorgere un problema legato alla mancanza di professionisti dotati delle giuste competenze.

Ad esempio, si chiede Sappia, se si facesse un’indagine, alla domanda “Quanti tecnici saprebbero proteggere un data center?” La risposta sarebbe, forse, il 10% della popolazione IT. Ma alla domanda “Quanti tecnici saprebbero proteggere un ambiente cloud Amazon, Azure o Google?”, la risposta sarebbe meno dell’1%.

Come assicurare la fiducia nel cloud

Se un’azienda non è certa di poter avere i propri dati protetti nel cloud, farà delle riflessioni prima di affidarsi a questa tecnologia.

Perciò molti ritengono ancora che sia più sicuro conservare i dati on premise, non tanto perché abbiano maggiori certezze circa la tecnologia utilizzata, quanto per la mancanza di competenze nella gestione cloud. Serve ancora una volta spiegare come utilizzare il cloud senza aumentare i rischi.

Una prima risposta a questa richiesta, secondo Sappia, si trova nel processo che prevede di conservare i dati rendendoli anonimi, analizzandoli nel cloud e mantenendo le informazioni all’interno dell’infrastruttura. Anche perché se tutti o una parte dei dati fossero nel cloud, il costo di archiviazione diventerebbe elevato.

Data gravity e gestione

Come si può garantire la sicurezza dei dati che gravitano quando si tratta di gestirli? Molti fornitori, spiega Sappia, offrono servizi di storage in cloud, all’interno della rete di alcuni grandi provider, mettendo ad esempio disposizione macchine virtuali, che potrebbero essere una valida opzione, ma non la migliore.

Una delle soluzioni più efficaci per Sappia è adottare un pool di sistemi all’interno del data center del cloud provider in modo tale che sia parte dell’infrastruttura, permettendo un’archiviazione più veloce, con costi inferiori.

Il beneficio principale che si ottiene è la possibilità di avere facilità di spostamento del carico di lavoro tra i vari provider (da Amazon a Google), eliminando in questo modo il vendor lock-in.

Perché allora non inserire una copia dei dati nel cloud di Microsoft e conservare un’altra copia passiva nel cloud di Google? In questo modo, se il cloud Microsoft dovesse subire un’interruzione, con il failover si potrà lavorare anche con Google senza alcuna interruzione.

Questo porta alla realizzazione di una soluzione più resiliente, senza avere la necessità di gestire molteplici copie dei dati, rendendo inoltre possibile valutare quale provider sia più interessante in termini di funzionalità, tecnologia innovativa o risparmio economico, senza essere necessariamente legati a nessuno di essi.

Tutti questi nuovi modelli sono nati per restare, dal momento che è necessario poter gestire tutte le circostanze possibili per adattare al meglio il nostro business.

Il cloud continuerà a essere essenziale per progettare e pianificare processi intelligenti di gestione dei dati. Come sempre, i modi saranno diversi, non tutti saranno appropriati, quindi scegliere la soluzione giusta sarà fondamentale.

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