Dalle aziende mille euro al mese per i costi della Pa

Ma lo sviluppo della telematica fa risparmiare le imprese italiane, come evidenzia uno studio di Unioncamere

La Pubblica amministrazione nel 2008 ha fatto spendere mediamente mille euro al mese alle imprese italiane per oneri amministrativi. In totale in un anno sono oltre 16 miliardi e mezzo di euro, pari a 12.334 euro per ogni azienda (più dell’1% del Pil), secondo un’indagine di Unioncamere basata su un campione di circa 1.150 imprese con almeno un dipendente. Così, rispetto al 2006, le aziende hanno sborsato 1,7 miliardi di euro in più, con un incremento medio per impresa del 4,4 per cento.
Il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, ha commentato che i costi sono ancora molto elevati ma una nota positiva giunge dalla diffusione della telematica, che ora interessa quasi il triplo delle imprese rispetto al 2006.

L85% del campione sostiene di ricorrere almeno qualche volta alla telematica ma, di questi, il 44,3% dichiara di utilizzare esclusivamente procedure informatiche per trasmettere gli atti amministrativi (contro il 16% nel 2006). Questo sviluppo dell’informatica sta migliorando i conti delle aziende, perché il 39,5% di quelle che hanno dichiarato d’impiegare sempre o qualche volta il computer nei rapporti con la Pa hanno riscontrato un risparmio dei costi a loro carico. La metà delle società intervistate, inoltre, si dichiara abbastanza soddisfatta dei servizi resi dalla Pa, mentre il 32% è poco soddisfatto e il 13% del tutto scontento. Per il 27,8% delle ditte i costi dei principali adempimenti amministrativi sono aumentati rispetto al 2007; per il 63,6%, invece, sono rimasti sostanzialmente invariati.
Le aziende dei servizi pagano in media mille euro in più all’annto rispetto alle manifatturiere e in generale gli oneri amministrativi maggiori sono relativi a costi interni all’impresa (il 54,5% del totale).

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