Dalla Corea al Salvador passando per la Germania

Giro (virtuale) tra gli stand del nuovo Smau, a caccia di opportunità internazionali

Se volessimo organizzare un giro del mondo ideale partendo da Pero (Mi), nuova sede di Smau 2006, spulciando tra i Paesi di provenienza dei 500 espositori del Salone dell’Informatica ci troveremo a visitare la Corea, e non tanto Cina e Taiwan, passando per il Salvador, l’Austria e la Germania, con qualche rapida puntatina in altri Paesi come Slovenia e Spagna, che, magari, non ti aspetti.

L’edizione del 2006 vede una folta rappresentanza di aziende coreane specializzate in componentistica micro (Corebell, Hosung, Lattron), dispositivi e componenti per la comunicazione (Loncent, Mobitron), gadget consumer (Enustech) e accessori e componenti un tantino overmarket, come quelli della 3ever, nome noto nel settore marino e della Caos, leader negli alcool tester.

Sotto il cappello comune di Expro, ente salvadoregno per la promozione delle Pmi del Paese del centroamerica, si presenterà a Smau un gruppetto di software house e sviluppatori da tenere d’occhio se non altro per comprenderne le intenzioni.

Altro motivo di interesse è la rappresentanza tedesca, a cui si aggiunge quella austriaca. Nel secondo caso si tratta per lo più di software house specializzate nella progettazione come Dynamic Design, nella gestione documentale come Invaris. La Germania, invece, si presenta con una serie di operatori dal ruolo singolare.

Si tratta di distributori, o grossisti, che propongono ai rivenditori italiani il loro catalogo di componenti e accessori ma anche i loro assemblati. Capeggia il gruppo Cemos, seguita da Ecom Electronic Components, Listan, Smaf e Siewert & Kau. Un business interessante, basato sul puro volume, al quale i distributori, che spesso sono loro clienti, dovrebbero prestare attenzione.

Sul versante delle rappresentanze diplomatiche o associazionistiche internazionali segnaliamo l’associazione degli imprenditori della Repubblica Ceca, il Ministero dell’economia dei loro cugini Slovacchi, la Camera di commercio austriaca e diverse rappresentanze ufficiali cinesi, farci un salto potrebbe essere produttivo.

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