Dal Web alla piazza: la rete protesta così

Contro l’approvazione della delibera che attribuisce all’AgCom ampi poteri sul controllo del diritto d’autore, la protesta si allarga dalle community alla piazza.

Esce dalla rete e scende in piazza la protetsta contro la delibera in approvazione il giorno 6 luglio che affiderà all’AgCom ampia delega sulla tutela del diritto d’autore.
Delle proteste e delle petizioni in rete abbiamo avuto modo di parlare sia nei mesi scorsi, non appena il provvedimento fu presentato nella sua stesura complessiva, sia la scorsa settimana, dando conto sia delle voci di protesta, sia delle inizative in corso, tutte orchestrate attraverso la rete.

Questa sera, però, la protesta scende in piazza, con una manifestazione, non a caso intitolata La Notte della Rete, organizzata a Roma da Agorà Digitale con il supporto de Il Fatto Quotidiano a partire dalle 17.30 alla Domus Talenti, in via delle Quattro Fontane, 113.
 
Alla manifestazione, che sarà trasmessa in streaming da Il Fatto Quotidiano, prenderanno parte esponenti della politica e della cultura, tra cui Olivero Beha, Rita Bernardini, Emma Bonino, Pippo Civati, Tana de Zulueta, Antonio Di Pietro, Dario Fo, Alessandro Gilioli, Peter Gomez, Beppe Giulietti, Fabio Granata, Margherita Hack, Ignazio Marino, Roberto Natale, Luca Nicotra, Leoluca Orlando, Flavia Perina, il Piotta, Donatella Poretti, Enzo Raisi, Franca Rame, Fulvio Sarzana, Guido Scorza, Carlo Verna, Vincenzo Vita, Vittorio Zambardino.

Per quanto riguarda le petizioni, oltre a quella già citata su www.sitononraggiungibile.it, ne è stata avviata in questi giorni un’altra da Avaaz: in questo caso, l’apposizione della firma comporta l’invio di una mail all’Agcom con questo testo: “Vi chiediamo di astenervi dall’adottare la nuova regolamentazione numero 668 2010 che vi darebbe il potere di rimuovere contenuti da siti internet italiani e di chiudere i siti stranieri, se sospettati di violare il copyright. Nessuna decisione che sopprime la libertà della rete e i nostri diritti fondamentali di accedere alle informazioni può essere presa senza la decisione di un giudice. Vi chiediamo di rimettere la questione al Parlamento, come prevede la nostra Costituzione“.

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