Dal vanghetto al mestolo il passo è breve

Insospettabili gruppi di discussione diventano interlocutori di riferimento per le aziende produttrici, non solo di prodotti high tech.

La rete serve per vendere il vanghetto o per i prodotti di largo consumo?


La questione che i lettori più attenti ricorderanno avere animato
l’ultima edizione dell’International advertising bureau è tornata alla mente
leggendo una bella intervista di Roberto Venturini su Apogeo online a Roberta
Abeni, responsabile marketing e comunicazione di Tescoma, società che vende
utensili da cucina ed è anche uno degli sponsor dell’Inter.

Nata nel
1992 nella Repubblica Ceca, l’azienda si occupa di prodotti che, a prima vista,
vanno a un pubblico non propriamente tecnologico che con la rete non c’azzecca.


Infatti la Abeni parla di un target fatto all’85% di donne, età 30-55
anni, classe socio-economica media, prevalentemente casalinghe. Eppure quando la
comunicazione a mezzo stampa ha previsto anche un indirizzo e-mail la società ha
iniziato a ricevere un grande numerosi contributi, osservazioni e spietati
giudizi.

Tescona ha così scoperto l’esistenza di gruppi di discussione,
dei quali non sospettava l’esistenza, che dibattevano di cucina e utensili.


Think tank su pentole e mestoli dei quali la società ha compreso
l’importanza al punto da dedicare una persona del customer care al monitoraggio.


Prossimo passo è l’istituzione di un forum con tanto di esperto. Intanto
le osservazioni vengono passate ai reparti aziendali di competenza e alla
produzione.

Che sentitamente ringraziano.

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