Dai siti ai blog, obbligo di rettifica anche per la rete

Cosa prevede l’articolo 15 del maxiemendamento sulle intercettazioni approvato ieri.

48 ore di tempo per la rettifica. È quanto impone il maxi emendamento
in materia di intercettazioni approvato nella giornata di ieri con voto di fiducia a tutti i titolari di siti informatici.
Ricevuta la richiesta di rettifica, sia essa relativa a post, commenti, informazioni, video o qualsiasi altra tipologia di contenuto pubblicato in rete, i titolari, accezione questa estremamente vaga e che finisce per includere una casistica assai ampia di soggetti, sono obbligati a pubblicarla, pena consistenti sanzioni pecuniarie.

[…]Per i siti informatici, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono.[…]

Piuttosto forte lo sconcerto in rete: la norma approvata ieri di fatto estende anche al Web l’obbligo di rettifica previsto dalla Legge sulla Stampa (n.47, dell’8 febbraio 1948, articolo 8). E proprio all’articolo 8 si richiamano le sanzioni pecuniarie previste, espresse ancora in lire: da 15 a 25 milioni, vale a dire una cifra compresa tra i 7500 e i 12500 euro.

Nella sostanza, una norma disciplinare varata dalla Costituente, e oggi da più parti considerata del tutto inadeguata a regolare il complesso mondo dei media, viene di fatto estesa fino a disciplinare anche l’intera comunicazione in Rete.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome