Dagli albergatori una class action contro Trip Advisor

Crescono in rete le proteste contro le recensioni fasulle. E la rivolta sceglie le vie legali

Una class action contro Trip Advisor. E’ ciò che propongono gli albergatori di Sosalbergatori che in collaborazione con Turismo e consigli e Bookingblog hanno dato il via all’operazione “Albergo Sicuro”.


L’iniziativa intende protestare contro le recensioni fasulle che, secondo gli albergatori, sono presenti su TripAdvisor.


Per aderire è necessario inviare una mail a info@turismoeconsigli.it.


Come racconta Booking Blog, la vicenda parte nel gennaio di quest’anno quando il blog SosAlbergatori pubblica un post in cui cerca di dimostrare come sia semplice aggirare l’algoritmo di Trip Advisor per pubblicare recensioni false a proprio piacimento.


Poi è la volta di Codacons e Comitas che cercano di dare una forma legale alla protesta che dovrebbe comprendere il ricorso all’Antitrust e appoggiarsi a tutti gli enti nazionali, dall’Apt fino alle Regioni e al ministero del Turismo, dando consulenza legale gratuita a tutti gli albergatori colpiti in prima persona.


La difesa della propria immagine TripAdvisor l’ha affidata a una burocratica risposta dell’addetta stampa.


Il sito che chiede agli albergatori di rispondere con originalità, cortesia e magari anche in modo spiritoso alle proteste dei loro clienti, questa volta si comporta però in un modo che non consiglierebbe mai a un albergatore e si limita a ricordare il grande successo del sito oltre a precisare che “Le recensioni presenti su TripAdvisor vengono controllate sempre da team di lavoro dedicati e da sofisticati software proprietari ma vengono censurate solo i commenti che non rientrano strettamente nelle opinioni di viaggio e quindi ad esempio commenti legati ad argomenti illegali o ad azioni passibili di reati come pedofilia, pornografia, traffico di armi.
Gli albergatori che non condividono le opinioni espresse dai viaggiatori sulla qualità dei servizi offerti possono direttamente e gratuitamente usare il forum di TripAdvisor per replicare con spiegazioni o foto. TripAdvisor permette loro la massima trasparenza e circolazione delle informazioni e offre una nuova opportunità di business”
.
E poi chiude spiegando che “il 77% delle recensioni a un valore uguale o superiore a 3 (su una scala da 1 a 5) e quindi sono largamente positive”.
Come dire di cosa vi lamentate.


Il problema però è capire se gli albergatori ce l’hanno con l’esistenza di siti come TripAdvisor o Trivago oppure solo con le recensioni fasulle difficili però da quantificare. Nel primo si tratterebbe di una battaglia di retroguardia un po’ corporativa, mentre nel secondo sarebbe una legittima azione per tutelare le proprie attività.

Forse l’unica soluzione sta nel prendere il toro per le corna e cercare di avere più recensioni possibili in modo da diluire quelle eventuali false. Difficile opporsi al Web 2.0.

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