Da Ibm un nuovo sistema per la gestione dello storage

Nel quadro della complessa iniziativa On Demand Computing, Ibm ha preannunciato per metà novembre un nuovo prodotto destinato alla connettività tra server e dispositivi di storage per una migliore accessibilità e gestibilità delle informazioni.

14 ottobre 2003 Nel quadro della complessa iniziativa On Demand Computing, Ibm ha preannunciato per metà novembre un nuovo prodotto destinato alla connettività tra server e dispositivi di storage per una migliore accessibilità e gestibilità delle informazioni. Il software sviluppato dai laboratori di Ibm Research era conosciuto con il nome in codice di Storage Tank ed è stato ufficialmente battezzato Ibm TotalStorage San File Systems. San si riferisce ovviamente alle storage area network usate nelle grandi aziende per interconnettere numerosi dispositivi di memoria. San File Systems lavora collegando i server dislocati su diverse postazioni attraverso una rete Ip e permettendo di accedere all’insieme dei dispositivi come se si trattasse di un unico file system locale, indipendentemente dai singoli sistemi operativi coinvolti. Il software rielabora automaticamente le informazioni descrittive, i cosiddetti “metadati”, che accompagnano il contenuto vero e proprio dei file. Per funzionare San File System richiede dei server dedicati a questi metadati; inoltre, dovrà essere instalalto sugli altri server che accedono alla rete di dispositivi. Il prodotto sarà disponibile a un prezzo base di 90mila dollari, comprensivi di due metadata server.
Secondo gli analisti di mercato la nuova soluzione Ibm dovrebbe facilitare la condivisione delle informazioni all’interno di una grande organizzazione. Oggi la pressi corrente si basa sulla duplicazione dei dati tra i diversi utenti finali, copie che presto diventano ingestibili. San File Systems consente invece di ridurre al minimo la ridondanza grazie alla possibilità di accedere a una unica fonte a partire da server diversi. Per Brian Truskowski, general manager per le applicazioni di storage in Ibm, San File System va ben al di là degli attuali prodotti gestionali usati per monitorare le risorse di archiviazione. “Non serve aggiungere un cruscotto a un veicolo a trasmissione manuale, ci vuole la trasmissione automatica.” Grazie al nuovo software, sviluppato per Unix Aix e per certe edizioni di Windows, una azienda avrà davvero la possibilità di ampliare la capacità di memoria assegnata a una specifica applicazione, ma il sistema è anche in grado di avvertire l’aministratore della necessità imminente di una simile espansione. Il sistema rientra nell’ambito della strategia di virtualizzazione proposta da Ibm per gestire una rete di dispositivi come una unica risorsa distribuita. Il primo prodotto in questa direzione si chiamava San Volume Controller, un software su Linux capace di accorpare una serie di dispositivi di memoria. Ibm ha rilasciato anche San Integration Server, una soluzione integrata basata sul Volume Controller e su dispositivi di archiviazione e switching. Insieme a San File System Ibm rilascerà una nuova versione del Volume Controller compatibile con i disk array di Hitachi e Hp.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome