Da Big Blue una soluzione per i servizi wireless

Con WebSphere Transcoding Publisher 3.5 è possibile creare applicazioni per il mondo mobile senza rivoluzionare il presente.Pubblicato sul numero 13 maggio 2001

Ibm WebSphere Transcoding Publisher 3.5 è un software che viene incontro alla nuova esigenza di rendere disponibili informazioni basate su Web a utenti di dispositivi mobile, quali i telefoni cellulari o i PDA (Personal Digital Assistant).
Tra le novità di questa versione (che succede direttamente alla 1.1), troviamo la possibilità di utilizzarlo sia come prodotto singolo sia come filtro di WebSphere Application Server 3.5, il supporto a nuovi tipi di periferiche, come i-Mode (lo standard giapponese per i cellulari di nuova generazione), di formattazione dell’output, come HDML (Handheld Device Markup Language), e di immagini, come WBMP (Wireless BitMaP), oltre alla possibilità di impostare Transcoding Publisher in modo da includere o escludere parti di documenti.

Compatibilità
con l’installato

Transcoding Publisher supporta i dati e le applicazioni già installate senza richiedere la modifica dei sistemi già esistenti per i diversi standard rilevati in ciascun dispositivo: il supporto a qualsiasi tipo di dati Web è automatico, incluse le pagine HTML di un server Web, l’output HTML di un’applicazione host e i dati XML (eXtensible Markup Language) di un sistema di transazioni autonomo.
Inoltre, Transcoding Publisher può adattare le immagini alle dimensioni dello schermo, alle dimensioni del file e al numero di colori che il dispositivo può visualizzare. Di default vengono fornite, incluse nel software, le trasformazioni predefinite per i dispositivi più diffusi: queste trasformazioni sono ovviamente modificabili in base all’esigenza dagli utenti.
Per esempio, se gli utenti preferiscono sacrificare l’aspetto estetico in favore di trasferimenti più rapidi, è possibile impostare la riduzione della dimensione delle immagini e di trasformare le tabelle in elenchi, per migliorarne la leggibilità. È possibile, infine, creare nuove trasformazioni per stare al passo con i rapidi cambiamenti che animano questo settore.
Tra le caratteristiche più interessanti di questo prodotto, sicuramente va citato che i dati Web forniti da Transcoding Publisher a un dispositivo, sono creati dinamicamente in base al dispositivo, alla rete e ai criteri di gestione in termini di dimensioni (presentazione in scala delle immagini e compressione del testo), dettagli e formato (dati presentati nel formato supportato dai diversi tipi di dispositivi).

Con WebSphere massima sicurezza

I componenti principali di questo software sono la console di gestione, che consente di configurare Transcoding Publisher e il server di transcodifica, che esegue tutto il lavoro: riceve le richieste, esegue la transcodifica dei dati e fornisce i dati agli utenti nel formato appropriato.
Transcoding Publisher include anche un Developer’s Toolkit che può essere utilizzato per espandere le funzioni predefinite. Transcoding Publisher può essere eseguito come proxy di rete, come proxy di rete con cache esterna o come filtro in WebSphere Application Server; la prima configurazione prevede un singolo servizio che intercetta i flussi HTTP tra client e server, e modifica le pagine che vengono restituite dai server secondo il dispositivo che le richiede; va notato che questa configurazione non interviene sulle pagine crittografate. Configurato come proxy con cache esterna, Transcoding Publisher può utilizzare la cache per memorizzare e richiamare le pagine Web transcodificate e i risultati intermedi: questo permette di non dover ripetere la transcodifica delle pagine utilizzate più frequentemente; per configurarlo è necessario specificare quale sarà l’indirizzo e il numero di porta utilizzato dal server della cache.
Se si configura Transcoding Publisher come filtro per WebSphere Application Server, il contenuto generato dall’application server viene adattato automaticamente; questo può avvenire anche se le pagine sono crittografate, dato che Transcoding Publisher può intervenire prima che la pagina venga trasmessa; va notato che questa configurazione non è ancora supportata in ambiente Linux.
La versione di WebSphere Application Server supportata è la 3.5.

Semplice
da installare

L’installazione di Transcoding Publisher sotto Windows è estremamente semplice: è sufficiente lanciare l’installatore per portare a termine il processo. Al successivo avvio della console di gestione, viene chiesto all’utente in quale modalità si vuole eseguire Transcoding Publisher, che viene configurato automaticamente; è comunque possibile in qualunque momento cambiare la modalità di esecuzione attraverso l’apposita voce nella console di gestione.
I programmi inclusi nel server di transcodifica che modificano i contenuti vengono definiti programmi di transcodifica o transcoder; questi sono anche forniti come componenti JavaBean, che possono essere eseguiti in maniera indipendente da Transcoding Publisher.
Ciò consente ad altri programmi lato server, per esempio servlet o pagine JSP (Java Server Pages) di richiamare direttamente i singoli programmi di transcodifica; il wrapper JavaBean fornisce al programma di transcodifica le stesse informazioni sul sistema e sulle richieste ricevute dal server di transcodifica di Transcoding Publisher: è quindi possibile costruirsi delle soluzioni personalizzate da integrare nei sistemi già presenti.

Ibm vuole essere la base per i servizi

Perché Ibm crede in questo prodotto? La risposta può sembrare scontata, ma la società americana non produce cellulari e i suoi PDA sono produzioni OEM. Ibm vuole esser presente nel mercato delle comunicazioni wireless di nuova generazione dalla parte dei fornitori di contenuti e di servizi. Le prime installazioni in Italia lo testimoniano: istituti finanziari e carrier telefonici. Queste società, assieme a molte altre, compreso tutto il settore manifatturiero, sono depositarie di informazioni, che sono il pane dell’e-business. Con WebSphere Transcoding Publisher Ibm vuole facilitare l’accesso a queste informazioni per creare servizi; sono questi, infatti, la chiave che dovrebbe aprire le porte del successo alla trasmissione dati via wireless. “Uno dei grandi freni allo sviluppo – commenta Brad Buff, Emea sales consultant Ibm business Connection worldwide sale – di questo mercato è proprio la mancanza di servizi, quindi soluzioni come la nostra possono servire alle aziende per ampliare il loro business, integrando dispositivi wireless all’interno della loro offerta, rivolgendosi sia a utenti esterni sia al proprio presonale”.
Integrare questo software all’interno di una struttura già esistente non ne comporta stravolgimenti, quindi le società possono creare rapidamente nuove soluzioni partendo da ciò che è presente in casa, senza dover investire eccessivamente in prodotti che richiedono interventi pesanti su quello installato e già presente.

Maurizio Ferrari

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