Carbon Black è un’azienda specializzata in cybersecurity che sviluppa soluzioni di nuova generazione per la protezione degli endpoint tramite cloud. La società ha rilasciato i risultati del suo primo rapporto sulle minacce per l’Italia, in tema cybersecurity.

Lo studio evidenzia l’intensità delle minacce informatiche a cui devono far fronte le aziende del nostro Paese. Secondo il sondaggio, gli attacchi sono sempre più numerosi e raffinati.

Gli attacchi hanno provocato violazioni della sicurezza per il 90% delle aziende italiane intervistate nel corso degli ultimi 12 mesi. Inoltre, il numero medio delle violazioni per azienda è di 5,74.

Il 93% delle aziende italiane intervistate segnalano un aumento degli attacchi informatici. Di queste, il 48% afferma che lo scorso anno il volume è aumentato di oltre la metà.

Il 94% ha assistito a un aumento del grado di raffinatezza degli attacchi. Quasi due terzi (63%) affermano che gli aggressori hanno adottato un approccio notevolmente più sofisticato.

Le società di servizi finanziari sono quelle più colpite. Il 97% di esse segnala un aumento del numero degli attacchi informatici negli ultimi 12 mesi.

Aumenta la spesa in cybersecurity

Il 96% delle aziende italiane intervistate intende aumentare la spesa per la difesa informatica a fronte dell’intensificarsi delle minacce. L’azienda media prevede di aumentare il budget di spesa del 29%.

Nel nostro Paese, le vulnerabilità dei sistemi operativi sono emerse come principale causa delle violazioni, secondo lo studio di Carbon Black. Queste hanno interessato oltre un terzo (36%) delle aziende.

Gli attacchi alle applicazioni web (18%) e quelli ransomware (17%) si sono piazzati rispettivamente al secondo e al terzo posto. Mentre gli attacchi di phishing sono risultati la quarta causa principale di violazioni, con una percentuale dell’11%.

L’88% delle aziende italiane intervistate dichiara di dedicarsi attivamente al threat hunting. Sono poco meno della metà (37%) quelle che hanno iniziato da oltre un anno.

Le aziende di produzione industriale e progettazione sono quelle più mature: il 44% pratica il threat hunting da più di un anno. Il 63% delle società di servizi finanziari ha iniziato a praticarlo solo negli ultimi 12 mesi.

Il threat hunting funziona

Il dato sorprendente, evidenzia Carbon Black, è che la totalità di queste aziende dichiara che il threat hunting ha rafforzato le loro difese. Secondo il 74% di esse anche in modo significativo.

“Vedere che l’88% delle aziende italiane che hanno preso parte al nostro sondaggio pratica il threat hunting è un dato incoraggiante. Ma sentire che il 100% di queste aziende ha migliorato la sua situazione di sicurezza grazie al threat hunting è ancora più positivo.” Ha così commentato Rick McElroy, Head of Security Strategy di Carbon Black.

L’intensificarsi delle minacce nel panorama italiano è in linea, spiega Carbon Black, con i risultati del rapporto sulle minacce a livello mondiale 2019. Carbon Black ha analizzato i dati degli attacchi rilevati sugli endpoint protetti dall’azienda in tutto il mondo, oltre 15 milioni in totale.

I dati mostrano che ogni endpoint subisce in media due tentativi di attacco al mese. Quindi, sottolinea l’azienda, un’organizzazione con 10.000 endpoint subisce ogni giorno circa 660 tentativi di attacco da parte di pirati informatici.

È possibile scaricare il Global Threat Report completo a questo link.

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