Home Prodotti Sicurezza Il cybercrime in Italia vale 6,73 milioni di dollari

Il cybercrime in Italia vale 6,73 milioni di dollari

Sono più di due miliardi i dati e le informazioni sottratti negli ultimi 12 mesi e divulgati in rete. È uno dei dati principali del report dell’Europol sul cybercrime in Europa “2017 Internet organised crime threat assessment (Iocta)”.

Secondo lo studio gli attacchi sono stati portati soprattutto attraverso ransomware e tecnica DDoS (Distributed denial of service), in aumento del 750% rispetto al 2015.

La Gran Bretagna, con il 9,5% sul totale degli attacchi avvenuti in rete, è il paese più colpito dal cybercrime con il piùalto numero di frodi fiscali perpretate tramite il web.

La nazione più colpita dai malware bancari è invece la Germania, mentre l’Italia con Germania, Paesi Bassi e Gran Bretagna vale il 16% dei ransomware rilevati. Sempre la Penisola è il secondo paese europeo, dopo la Francia, per malware rilevati, il quarto per numero di bot, e il quarto per i clic degli utenti sugli indirizzi malevoli. In Italia il costo rappresentato dal cybercrime è di 6,73 milioni di dollari.

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Cybercrime: il rischio ransomware

In generale il rapporto osserva un allargamento del raggio d’azione dei criminali che colpiscono imprese, banche e Pubblica amministrazione. A rischio sono anche le infrastrutture critiche, energia, risorse idriche e difesa. Sotto attacco sono anche le piattaforme dedicate al mondo dell’IoT.

Alla fine dello scorso anno, infatti, il malware Mirai ha fatto diventare una rete di 150mila router e telecamere a circuito chiuso in una botnet DDoS. Dal punto di vista del ransomware, WannaCry è stato l’attacco più grave. Il problema è che per lanciare simili operazioni si sono abbassate le barriere all’entrata. Oggi non bisogna essere particolarmente esperti per attaccare qualcuno visto che in rete c’è una vasta offerta di cybercrime services e ransomware alla portata di molti.

Altra truffa descritta nel rapporto è quella che colpisce soprattutto le imprese che hanno a che fare con l’import-export. In questo caso dopo essersi introdotti nell’email aziendale viene inviata una richiesta di cambio IBAN.

Una cosa simile è accaduta a un rappresentante di Confindustria a Bruxelles, che ha ricevuto una mail dove gli si chiedeva di spostare circa cinquecentomila euro su un conto corrente. La mail era firmata dal responsabile della delegazione di Confindustria nella capitale belga ed è stata  eseguita senza un telefonata di controllo. I soldi sono spariti.

Come controllare la mail

Forse sarebbe anche stato il caso di controllare su Have I Been Pwned?” se la mail fosse stata compromessa.

Il sito è stato fondato da un esperto di cybersecurity australiano Troy Hunt e permette di verificare se qualcuno si è introdotto nella mail. Se lasciate l’indirizzo al sito, vi avviserà di eventuali attacchi.

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