Csc si rafforza con DynCorp e migliora gli utili

L’acquisizione allarga la presenza della società di servizi nei mercati della difesa, della sicurezza e della logistica per gli enti governativi. Chiuso il terzo trimestre con una crescita del 19,6% nel guadagno per azione, anche se il fatturato è in calo.

11 febbraio 2003 Momento dinamico per Csc, che, oltre a una chiusura tutto sommato positiva per il terzo trimestre fiscale, ha soprattutto avviato le trattative leader mondiale per l’acquisizione di DynCorp, una tra le più quotate aziende americane di outsourcing. La transazione è valutata sui 950 milioni di dollari e include l’assunzione di debiti per un valore di 273 milioni di dollari. In questo modo, Csc rafforza il proprio portafoglio clienti nel settore governativo e le consente di offrire una gamma più articolata di soluzioni end-to-end disponibili per i servizi civili e i dipartimenti di difesa di tutto il mondo. Essendo la neoacquisita di totale proprietà dei dipendenti, è richiesta l’approvazione della maggioranza degli azionisti per autorizzare la cessione dei circa 11 milioni di azioni, anche se è già arrivata l’approvazione di entrambi i consigli d’amministrazione.

DynCorp ha un giro di affari di 2,3 miliardi di dollari e conta su oltre 23mila professionisti tecnologici e tecnici dislocati in 550 sedi e uffici nel mondo. Le atività sono concentrate nei settori della difesa, della sicurezza e in campo civile. I servizi includono integrazione di reti e sistemi, una gamma di operazioni high-tech, logistica difensiva e globale, servizi di manutenzione e supporto, infrastrutture per la gestione di assetti per la difesa nazionale. La società farà ora parte della divisione Csc dedicata alla Pubblica amministrazione, che oggi conta su circa 15mila addetti ed è uno dei punti di forza anche in Italia, dove esiste una realtà dedicata, diretta da Maurizio D’Addio.

In parallelo, Csc ha ufficializzato i dati relativi al proprio terzo trimestre fiscale, nel quale il guadagno per azione è stato di 61 centesimi, ovvero il 19.6% in più rispetto all’anno passato, mentre i ricavi sono stati di 2,8 miliardi di dollari, con un calo del 3,5% sul terzo trimestre dello scorso anno. Hanno contribuito in positivo le attività derivanti dai servizi per il governo federale Usa, in grado di contrastare l’ancor fiacca domanda di servizi It nel mercato verticale dei servizi finanziari e per progetti a breve termine.

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