Creare un cocktail antispam: le migliori tecniche di rilevazione e di filtering

Parte prima

Gli amministratori hanno a disposizione svariate armi nella lotta contro
lo spam, ma nessuna di queste è capace di infliggere il colpo mortale che
consente di distruggere tutto lo spam e le relative tracce.
Per combattere
l’enorme quantità quotidiana di messaggi indesiderati e non richiesti, che in
alcuni casi può variare dal 33% all’80% di tutte le e-mail ricevute, è
necessario impiegare un approccio di tipo “cocktail”, che miscela diverse
tecniche di filtering e di rilevazione.
Una strategia antispam – sia che si
tratti di voi o di un prodotto di un vendor – dovrebbe comprendere tre tecniche
complementari al fine di fornire un’adeguata difesa dove gli altri falliscono.

Diamo uno sguardo ai tre “ingredienti” vitali che dovrebbero fare parte di
qualsiasi cocktail antispam.

1.Bloccate la posta proveniente da
fonti di spam conosciute usando le liste di indirizzi IP “cattivi ” compilate
dalle aziende o da strutture indipendenti che combattono lo
spam.
Queste liste sono composte dagli indirizzi dei sistemi e delle
reti che si sanno appartenere agli spammer, i cosiddetti open relay e proxy
aperti, i quali sono server poco sicuri gestiti dagli spammer e siti web che
ospitano spammer o servizi di supporto agli spammer. Tra le liste più conosciute
troviamo SORBS – Spam e Open Relay Blocking System – (http://www.us.sorbs.net/)
e SpamHaus (http://www.spamhaus.org/).
Le liste per bloccare lo Spam sono
facili da usare.
I più moderni server di e-mail possono essere configurati
per sbirciare all’interno di queste liste tramite query DNS ottenute inserendo
soltanto alcune linee di codice nel file di configurazione. Un aspetto da non
sottovalutare è che quando comprate una particolare lista, vi dovete fidate del
giudizio dei chi l’ha redatta per determinare chi dovrebbe essere contrassegnato
come spammer.

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