Cpm, credere all’investimento

Un sondaggio di Sas sull’utilizzo del performance management rivela qual è la strada per la riuscita delle iniziative di valutazione delle prestazioni: analisi predittiva e allineamento all’azienda.

Da un sondaggio promosso da Sas su un campione di 1.100 manager e professionisti attivi in tutti i settori di mercato e provenienti da tutto il mondo, emerge un utilizzo più diffuso del performance management.

Il sondaggio, però, evidenzia che numerose aziende non raggiungono i risultati sperati dall’adozione di questa tecnologia. Ostacoli di natura tecnologica e culturale spesso impediscono di trarre il meglio dai progetti di performance management.

Le aziende che hanno implementato i progetti di performance management di successo hanno dichiarato di aver seguito un processo sequenziale in tre fasi, che parte dalla costruzione di una solida base di reportistica, seguita dalla gestione delle informazioni con la misurazione della performance in base a parametri e che si chiude con l’utilizzo delle informazioni per far progredire il business.

Il sondaggio, in sostanza, evidenzia come nelle aziende dove i progetti di performance management sono allineati alle diverse unità di business, è più probabile che gli investimenti diano i risultati sperati.

I dati raccolti da Sas, pertanto, portano alla luce che le aziende che raggiungono i risultati migliori dai progetti di performance management sono quelle che utilizzano l’analisi predittiva e che allineano le iniziative di performance management su scala aziendale.

Ma secondo il campione interpellato emerge anche che spesso i dipartimenti aziendali implementano progetti isolati: quelli a livello aziendale sono solo un terzo del totale.
L’aumento generale negli investimenti di tecnologie di performance management risulta tanto per le applicazioni sviluppate internamente alle aziende quanto per quelle acquistate da fornitori esterni.

Gli investimenti sono favoriti in parte dalla diffusione del performance management oltre i confini del dipartimento Finanza, che tradizionalmente è al centro di questa attività.

E nonostante le aziende facciano ampio uso di cruscotti e balanced scorecard, non sempre gli investimenti nel performance management producono i risultati sperati.
Le aziende, infatti, si scontrano con resistenze di tipo culturale e con la mancanza di collaborazione tra i vari dipartimenti, nonché con ostacoli di tipo tecnologico come, ad esempio, la mancata integrazione tra i diversi sistemi aziendali.

Più di una azienda su quattro ritiene che uno dei principali ostacoli all’incremento della performance sia dovuto alla scarsa precisione dei dati.

Dal sondaggio emerge che solo il 47% delle aziende effettua operazioni di pulizia e razionalizzazione dei dati. E difatti alcuni intervistati si sono anche detti preoccupati sulla capacità di fornire una visione completa delle informazioni aziendali.

Gli intervistati che utilizzano tecnologie di analisi, di data mining e forecasting, hanno dichiarato di aver raggiunto risultati migliori rispetto agli altri, soprattutto in termini di innovazione, vantaggio competitivo e flessibilità. Spesso la percentuale di successo in queste aree è raddoppiata attraverso l’uso di strumenti di analisi predittiva.

Tra le attività di performance management effettuate con maggiore frequenza dalle aziende intervistate ci sono la misurazione delle performance sulla base di obiettivi (83%), la sintesi di dati finanziari e prestazionali a livello dipartimentale (80%), il tracciamento dei principali indicatori di performance (78%).

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