Costruttori e agenzie scoprono il real estate on line

Daniele Mancini, amministratore delegato di Casa.it, racconta i progressi del mercato immobiliare su Internet

Per il mercato immobiliare italiano la ripresa è ancora lontana: secondo gli ultimi dati Nomisma, il numero di compravendite nel 2009 dovrebbe attestarsi a circa 600.000, con un calo del 12,5% rispetto al 2008. La flessione proseguirà anche nel 2010, mentre un parziale progresso arriverà soltanto nel 2011. Eppure, nonostante questo periodo nero, i siti per la ricerca immobiliare si sono rivelati recentemente una delle categorie Web più visitate (secondo Nielsen a gennaio 2009 +31% rispetto a dicembre 2008).
Daniele Mancini, amministratore delegato di Casa.itB2B24.it ha approfondito l’argomento con Daniele Mancini, amministratore delegato di uno dei principali portali del settore immobiliare, Casa.it.

La crisi globale è partita dal mercato immobiliare, eppure il canale on line di questo settore sta crescendo con una certa velocità. Quali sono le ragioni?
È vero, la crisi globale è partita dall’immobiliare, anche se bisogna dire che in questo comparto l’Italia ha osservato una flessione inferiore rispetto a quella di altri mercati. Per quanto riguarda la crescita del real estate on line, l’utilizzo del Web si sta diffondendo in tutto ciò che riguarda il mondo della casa. Oggi le agenzie immobiliari hanno iniziato a capire che promuovere su Internet la propria offerta costa molto meno rispetto alla costosa stampa dei tradizionali opuscoli cartacei. Abbonarsi a un sito come il nostro costa circa 900-1000 euro l’anno e non esiste un limite al numero di annunci che si vogliono inserire. In questo momento di crisi, inoltre, le agenzie immobiliari sono più attente a come spendere e questo favorisce la crescita del canale Internet.

Qual’è la strategia di Casa.it?
In Rete esistono centinaia di siti che si occupano di immobiliare, ma Casa.it è senza dubbio nel nostro paese il leader del settore con 1.400.000 utenti unici al mese e più di 500.000 annunci. Basti pensare che in Italia esistono circa 32.000 società immobiliari e che nel nostro sito ne sono iscritte più di 11.000. I nostri clienti principali, infatti, sono le agenzie e i costruttori. Da parte di quest’ultimi, in particolare, c’è una forte richiesta. In Italia ci sono molti cantieri aperti e i costruttori hanno necessità di vendere le future abitazioni. A questa tipologia di clienti, oltre agli abbonamenti annuali, vendiamo anche degli spazi pubblicitari mirati: ad esempio possiamo far comparire un annuncio pubblicitario relativo a palazzi in costruzione a Rimini nella ricerche degli utenti che cercano casa in questa città.

Perché I privati dovrebbero cercare casa su Internet? Anche per il consumatore finale i vantaggi sono evidenti: gli utenti che entrano nel nostro sito possono cercare casa per area geografica e città, categorizzare la loro ricerca per tipologia di locale, età della costruzione, e grazie alle immagini e ai video possono effettuare delle comparazioni, cosa più difficile da fare con i classici opuscoli stampati. Su Casa.it, anche se i nostri clienti sono soprattutto agenzie immobiliari e costruttori, i privati hanno anche la possibilità di registrarsi e di pubblicare on line gli annunci della propria casa in vendita o in affitto.

Un classico problema degli annunci immobiliari è che spesso le inserzioni sono datate e segnalano case in realtà già vendute o affittate. Come viene affrontato questo problema su Internet?
Si tratta di una questione importantissima, perché se un utente consulta annunci che si rivelano vecchi ovviamente non torna più nel sito. Per questo motivo abbiamo un reparto, il customer management, che si occupa di questo aspetto: periodicamente i nostri addetti chiamano le agenzie immobiliari e i costruttori, per verificare se gli annunci siano ancora validi. Alcuni concorrenti, a dire il vero, hanno fatto una scelta diversa, e hanno specializzato i propri siti in inserzioni inserite direttamente dai privati. Il problema in questo caso è proprio quello dell’aggiornamento: il privato non rimuove mai i suoi annunci e, a lungo andare, questo rovina la fruizione dei siti immobiliari.

Anche nel vostro campo si parla molto della diffusione degli strumenti di social network. Gli attori del settore sono pronti a questo cambiamento?
La rivoluzione che c’è stata nel mondo del turismo circa tre-quattro anni fa ci sarà anche nell’immobiliare. Le agenzie capiranno sempre di più come il social networking sia utile per il proprio business. Noi ci siamo mossi in questa direzione e da pochi mesi siamo anche in grado di costruire dei siti ad hoc. L’idea del progetto, denominato Sito su misura, prevede che nelle ricerche dei consumatori sia messo in evidenza il logo dell’agenzia immobiliare. Se l’utente ci clicca sopra viene dirottato nel sito su misura dell’agenzia, attrezzato con un blog interno collegato a Facebook e Twitter, e di video caricati su YouTube. I siti su misura sono dotati anche di aree “Cosa dicono di noi”, dove gli utenti possono esprimere giudizi. In definitiva, quello che stiamo cercando di spiegare alle agenzie è che Internet non serve solo per pubblicizzare i propri annunci, ma anche per creare e curare il proprio network di clienti. In Italia il passaparola è fondamentale: i giudizi degli utenti devono essere temuti soltanto dalle aziende che non offrono un buon servizio. Nel web 2.0, infatti, esce fuori soltanto la verità.

Di tutti gli annunci immobiliari che sono pubblicati su Casa.it quanti vanno a buon fine, cioè si concludono con una vendita o una locazione?

In realtà quello che interessa davvero alle agenzie immobiliari è quante e-mail e telefonate specifiche ricevano grazie a un annuncio. Le agenzie immobiliari valutano un portale immobiliare on line in base a questo parametro. D’altra parte è vero che grazie al nostro Centro studi siamo in grado di analizzare la domanda dei consumatori e la tipologia di offerta delle agenzie, ma non possiamo sapere effettivamente quanti contratti vengono stipulati, perché le trattative non vengono chiuse on line. In altri paesi le agenzie immobiliari forniscono ai portali on line numeri e cifre dei contratti chiusi, ma in Italia c’è un problema di resistenza culturale a fornire dati di questo tipo.

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