Il colosso statunitense pianifica nuove riduzione del personale che, questa volta, riguarderanno 390 degli attuali 1.800 dipendenti impiegati in Asia
18 novembre 2002 Riguarderà l’Asia l’ultima riduzione di posti di lavoro pianificati in casa WorldCom. Dopo aver annunciato lo scorso giugno il taglio di 17mila dipendenti (pari al 20% dell’intera forza lavoro), il colosso statunitense fa sapere di essere intenzionato a lasciare a casa un quinto dei propri dipendenti impiegati in Estremo Oriente. Lo scopo, neanche a dirlo dopo la disastrosa bancarotta, ridurre i costi e riallineare i business della società. Una strategia che costerà il posto a 390 degli oltre 1.800 dipendenti impiegati in Asia, mentre il management rende noto che alcune funzioni di customer service verranno trasferite da Sydney e Melbourne a Singapore. Insieme alla razionalizzazione di una parte del proprio network telefonico e delle infrastrutture possedute in Giappone, Singapore e Australia, WorldCom si appresta anche a rivedere alcuni segmenti di mercato e strategie di distribuzione.
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