Content management “open”? Sì grazie

Plone è un sistema aperto per la gestione dei contenuti che promette semplicità e potenza. Consultabile il sito della comunità.

Probabilmente, chi ha deciso (o sta attualmente meditando) di implementare un sistema di content management non ha mai pensato di dare uno sguardo al mondo open source. In effetti, il territorio tecnologico in questione è da sempre dominato da pochi e altisonanti attori e dalle relative, onerose, soluzioni. I pochi tentativi fin qui fatti in ambito di codice aperto non hanno sortito risultati degni di nota.


Ma ora la situazione potrebbe essere cambiata, se si da credito alle segnalazioni giunte dai media specializzati d’Oltreoceano che citano Plone come un sistema di content management open source di livello “world class”.


Si tratta, anzi, di un ambiente di sviluppo completo dotato di un proprio, robusto, motore e in grado di supportare oggetti, template e processi avanzati. Che tra l’altro offrirebbe una grande quantità di funzionalità già pronte, senza dover ricorrere a personalizzazioni.


La configurazione di default di Plone, infatti, supporta tipologie di contenuto multiple e abilita il workflow (sembra, con molta flessibilità), oltre a rendere disponibile l’interfaccia per una trentina di lingue differenti.


Il deployment della soluzione sarebbe molto semplice e nel caso di esigenze limitate (per esempio, per un portale generico con funzioni di collaboration) le modifiche da apportare sarebbero minime. Plone sarebbe anche molto semplice da personalizzare sul lato interfaccia, a tutto vantaggio dei service provider che devono provvedere alla sua implementazione.


Plone ha dalla sua anche il lavoro di circa 100 sviluppatori nel mondo, oltre a una serie di società impegnate nel suo supporto.


Chi desiderasse le informazioni alla fonte, può consultare il sito www.plone.org.

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