Un progetto con Ibm durato un anno e mezzo. Mansi: oggi entriamo nell’era della condivisione. Ciniero: boccata d’ossigeno per l’Italia.

Presentando a Milano, presso Assolombarda, il nuovo portale di Confindustria, Antonella Mansi si volta per un attimo indietro: «non so se avete presente la precedente versione: era qualcosa di respingente».

Invece nell’idea della vice presidente per l’Organizzazione di Confindustria, che a metà agosto ha lasciato a Marcello Clarich la presidenza della Fondazione del Monte dei Paschi di Siena, uno strumento di comunicazione deve innanzitutto attirare a sé le persone.

Perché questo è il nuovo portale: un mezzo per comunicare e condividere idee e notizie fra associati. Non è uno strumento per fare servizi: per questo ci sono le sedi territoriali.
Ma, insomma, gli associati devono poter conoscersi e scambiare idee.
E questo fa il nuovo portale che la manager senese ha fortemente voluto, quasi due anni fa.

Il contatto con Ibm, nella persona dell’amministratore delegato Nicola Ciniero, ha dato il via ai lavori che, durati un anno e mezzo, hanno portato al rilascio di un portale che, insieme, è strumento di comunicazione e di partecipazione, dato che dispone di un social network interno, accessibile solamente dagli associati.

Tecnicamente, come ci ha confermato il responsabile Ibm del progetto, Alessandro Chinnici, la piattaforma è basata su Websphere Portal e Ibm Connections, risiede in Italia, su un cloud privato, posto in un datacenter Ibm.

Una nota di viale dell’Astronomia lo chiama “ecosistema web a disposizione del mondo associativo“.

Di fatto è uno strumento basato su tecnologia standard, ma sartoriale nella confezione, dato che deve mappare le esigenze di una realtà fatta da comunità di interesse le più variegate e disperse sul territorio (come evidenziato nel video messo a disposizione da Confindustria).
Da qui il lavoro richiesto a Ibm, mentre creatività web, il layout e l’interfaccia del sito sono stati sviluppati dall’agenzia di comunicazione Emporio Adv.

Mansi ha evidenziato la volontà di coinvolgere efficacemente le associazioni del sistema Confindustria e al contempo semplificare e velocizzare il modo di comunicare e di informare.
Ha anche detto che il lavoro non è finito. Per definizione, un portale è un work in progress, che si evolve sentendo territori e aree professionali.

Nicola Ciniero ha definito l’iniziativa di Mansi una boccata d’ossigeno nell’asfittico mondo del digitale italiano (anzi, ha proprio usato il termine “anoressia digitale“): un’iniziativa che va per il verso giusto nel momento giusto: «siamo nell’era Expo, le nostre aziende devono poter comunicare senza limiti. E il mondo associativo deve esserci».

Il portale può definirsi ancora in fase di sperimentazione, dato che l’interazione come social network interno (accedono solamente gli associati accreditati) per ora è limitato agli utenti dell’area romana.

L’idea di Mansi invece è ambiziosa: tramite il portale «vorrei mettere in rete tutte le imprese italiane associate».

In questo modo potranno sfruttare le funzionalità di Ibm Connections, che vanno dai profili alle community, dai forum di discussione alla messaggistica istantanea alla condivisione file: di fatto significa digitalizzare un’intera classe imprenditoriale.

Altro tema, non all’ordine del giorno ma su cui Confindustria dovrà riflettere, è che fare con i social network aperti, quelli tradizionali, di relazione con il pubblico.
Argomento che pare parcheggiato, se non dimenticato, dato che l’account Twitter di viale dell’Astronomia (@confindustria) è fermo all’ottobre del 2011.

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